Austerlitz: trama e recensione del film sui luoghi dell’Olocausto

Austerlitz, film di Sergei Loznitsa sui luoghi dell'Olocausto, è al cinema dal 25 gennaio 2017. Scopri trama, recensione e trailer.

Austerlitz, film ispirato all’omonimo romanzo di W.G. Sebald dedicato all’Olocausto, è nei cinema italiani da mercoledì 25 gennaio 2017. Il film diretto da Sergei Loznitsa mostra le reazioni dei visitatori di uno dei luoghi del ricordo creato sull’area di un precedente campo di concentramento a Sachsenhausen, un campo di concentramento a 35 chilometri da Berlino. Di seguito trama, recensione e trailer.

Austerlitz: trama

Non possiamo dire che ci sia una trama vera e propria in questo film-documentario. Si tratta più che altro di un percorso sui campi di sterminio di Austerlitz seguendo la moltitudine di turisti che invadono senza mostrare pietà e rispetto i ruderi ancora pregni di morte di questo campo di concentramento nazista. Così spiega il regista:

L’idea di fare questo film mi è venuta perché visitando questi luoghi ho sentito subito una sensazione sgradevole nel mio essere lì. Sentivo come se la mia stessa presenza fosse eticamente discutibile e avrei voluto davvero capire, attraverso il volto delle persone, degli altri visitatori, come ciò che guardavano si riflettesse sul loro stato d’animo. Ma non nascondo di esserne rimasto, alla fine, abbastanza perplesso. Ciò che induce migliaia di persone a trascorrere i fine settimana estivi in un ex campo di concentramento è uno dei misteri di questi luoghi della Memoria. Si può fare riferimento alla buona volontà, al desiderio di compassione e pietà che Aristotele collega con la tragedia. Ma questa spiegazione non risolve il mistero. Perché una coppia di innamorati o una madre con il suo bambino vanno a fare visita ai forni crematori in una giornata di sole estivo? Ho concepito questo film per cercare di confrontarmi con queste domande.

Austerlitz: recensione

Sergei Loznitsa vuole mettere a disagio lo spettatore e raggiunge l’obiettivo! Con estrema morbosità il regista focalizza l’attenzione su una giornata tipo di un gruppo di turisti in un luogo sede di un campo di concentramento nazista. E lo fa attraverso un tessuto narrativo in bianco e nero sconvolgente. Una forma di rappresentazione esasperante, insolita e decisamente impegnativa. È un film che rompe gli schemi, sembra un documentario privo di logicità, ma in realtà il regista mostra ciò che vuole regalando attimi di irrisoluta inquietudine. Ci troviamo di fronte ad una duplice prospettiva: “Austerlitz – Noi guardiamo loro – Loro guardano noi” infatti per tutto il film i soggetti ripresi dal regista sembrano osservare non il luogo dove si trovano, ma bensì il pubblico spettatore che li sta a guardare. All’apparenza il film può sembrare una banalizzazione di contenuto, ma Austerlitz riesce ad essere incisivo e graffiante in grado di portare lo spettatore a provare ogni forma di stato d’animo.

Austerlitz: trailer

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