Daft Punk a Radio 101: ‘Get Lucky ha una marcia in più!’

I Daft Punk, ospiti di Radio 101, hanno concesso una breve intervista: ecco qualche stralcio, prima della messa in onda di stasera.

“Per qualche inspiegabile ragione, ‘Get Lucky’ come ‘Around the World’ o ‘One More Time’, ti rimane in testa, ma ha una marcia in più. Non penso che ci sia un antidoto a ‘Get Lucky’, ma forse la canzone stessa è un antidoto ai tempi che corriamo, ai problemi nel mondo. ‘Get Lucky’ porta felicità, luce, calore, qualcosa di molto positivo”.

Commenta così Guy-Manuel de Homem-Christo dei Daft Punk il successo mondiale della nuova hit del duo francese, in un intervista esclusiva concessa a R101, che andrà in onda oggi alle 19.00 durante il programma di Tamara Taylor.

Il dj e producer, uno dei due 2 “robot” tornati in cima a tutte le classifiche da qualche mese, parla anche della genesi del brano:

“Quando abbiamo scritto la canzone, come per tutto l’album, abbiamo iniziato, come si fa con una casa solida, dalle fondamenta. Poi siamo andati da altri musicisti, che hanno aggiunto la tastiera, poi gli accordi di chitarra. Non avevamo idea che sarebbe stato un tale successo, e soprattutto che sarebbe rimasta in testa alle persone. Sono felice che le persone la ascoltino quest’estate e si dimentichino di tutti i problemi, almeno per un po’”.

Guy Manuel si sofferma poi anche sul concetto di popolarità e sulla scelta del duo di apparire sempre con il volto coperto dagli ormai celebri caschi:

“Dall’inizio io e Thomas abbiamo cercato di proporre una prospettiva diversa sull’essere musicisti e avere successo. Non ci siamo mai voluti esporre come ogni cantante o gruppo ha fatto solitamente, nella storia del rock o della musica in generale. Siamo piuttosto timidi e ci consideriamo più dei produttori, ma non siamo veramente dei performers. Così abbiamo cercato di nasconderci, di proporre altro attraverso i robot. Vogliamo avere una vita regolare, interagendo con le persone ogni giorno, prendere la metro, comprare il pane… Facciamo tesoro del poterci comportare normalmente, rimanere anonimi, e non essere spiattellati su tutte le copertine delle riviste. Facciamo così da 20 anni, le persone l’hanno capito e ci hanno sempre supportato”.

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