Dal 19 luglio Vinicio Capossela porta in tour il suo ‘Rebetiko Gymnastas’

Comincia il 19 luglio dal festival No Borders di Tarvisio il tour di 'Rebetiko Gymnastas - Esercizi allo Scoperto' con cui Vinicio Capossela presenterà dal vivo il suo nuovo album 'Rebetiko Gymnastas'.

Comincia il 19 luglio dal festival No Borders di Tarvisio il tour di ‘Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo Scoperto’ con cui Vinicio Capossela presenterà dal vivo il suo nuovo album ‘Rebetiko Gymnastas’ pubblicato lo scorso 12 giugno in Italia e Grecia (La Cupa/Warner).
Vinicio Capossela sarà alla testa della stessa band italo-greca (in formazione allargata) con la quale ha inciso il disco:
Vinicio Capossela, voce, chitarre e pianoforte
Alessandro Stefana, chitarre, steel guitar e bouzouki
Glauco Zuppiroli, contrabbasso
Vincenzo Vasi, theremin, campionatore e voce
Manolis Pappos, bouzouki
Ntinos Chatziiordanou, accordeòn
Vassilis Massalas, baglamas
Dimitrios Emmanouil, percussioni

Il tour ‘Rebetiko Gymnastas – esercizi allo scoperto’ partirà il 19 luglio dal Festival No Borders di Tarvisio (Udine), il 21 farà tappa a Marostica (VC), in Piazza degli Scacchi nell’ambito di Veneto Jazz Festival e poi il 22 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni Milano, il 24 a Lari (PI), anteprima del Collinarea Festival, il 26 a Roma alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, il 27 a Cartagena (Spagna) per il Festival La Mar de las Musicas, il 29 a Monte Sant’Angelo (FG), presso il Castello ospite di Festambiente Sud, il 31 luglio ad Avezzano nell’Anfiteatro Romano di Alba Fucens.
Il tour prosegue in agosto: il 4 a Sepino (CB) Altilia Porta Bojano, per il World Music Project, il 6 all’Open Sea Festival nell’Area Portuale di San Benedetto del Tronto, l’8 a Cagliari all’Arena Sant’Elia, il 10 a Rispescia (Gr) per FestAmbiente, il 13 a Palazzo Ducale di Martina Franca (TA), Special Event del Ghironda Summer Festival, per chiudere in Sicilia il 16 ad Agrigento Teatro Valle dei Templi e il 17 agosto con un concerto speciale al Teatro Greco di Taormina.

Dopo il mare viene il porto. I porti sono per le musiche quello che e’ il polline per i fiori. Queste sono musiche di porto che praticano esercizi, indiscipline individuali. Cavalli che provano a essere giraffe. Sono suonate in greco, per debito nei confronti della Grecia, che ha donato al mondo oltre alla civiltà anche una delle più straordinarie musiche urbane del mondo: il rebetiko. Sono pezzi che nell’anno dell’olimpiade servono per fare esercizio di ribellione e di identità, per tenere in esercizio il mangas che e’ in noi. Per ricordarci che siamo originali: che abbiamo un origine. Che siamo uomini, non solo consumatori e non abbiamo paura di consumare la vita. Questi sono esercizi allo scoperto, dove si viene a scoperto della vita. (Vinicio Capossela. Giugno 2012)

Il rebetiko è musica nata da una catastrofe, da una grande crisi e da una colossale migrazione. Ha dentro di sé il cromosoma della ribellione e della rivolta individuale. E’ musica che viene dal basso e che si condivide a tavola, come un’eucarestia. E nel momento in cui un intero mondo sta sparendo è bene abbracciarsi perché una corda intrecciata a più fili ha maggiore resistenza. Questa musica offre ad ognuno la possibilità di ballare da solo nel centro di un abbraccio. Questo è il nostro abbraccio alla solitudine di ognuno.

Il rebetiko è anche musica dell’assenza. Assenza di chi resta, di chi non è partito, di chi subisce la partenza altrui, o assenza della nostra parte che non se n’è andata. E’ dunque legato ai porti, alle stazioni e più in generale ai luoghi dell’addio. E’ musica di ferita e cicatrice, che ci fa patire per tutto ciò che sta dall’altra parte della vita, per quello che avremmo potuto essere, per il bersaglio che abbiamo mancato. E allo stesso tempo è musica di chi non si sottrae a questo dolore, ma lo sopporta con una disciplina paragonabile a quella del ginnasta. Necessita di esercizio e integrità, applicazione, forza e virtuosismo. Come un esercizio agli anelli. Queste di “Rebetiko Gymnastas” sono prove ginniche che riguardano alcune vecchie canzoni, ripassate con l’esercizio di un modo di vivere e di suonare. Musicalmente sono spezie forti, che vengono da oriente, ma che sanno anche rimanere ferme al loro posto. Sono pezzi e temi già noti che rivestono la tuta ginnica e tornano a sedersi.
Il concerto è dunque un’odissea con ritorno in porto. Esercizi allo scoperto, dove si viene allo scoperto della vita, praticati su brani di risacca e di taverna. Rebetiko, morna, bolero, sono musiche riportate dalle onde. I porti sono per la musica quello che per i fiori è il polline. Fanno viaggiare le canzoni, gli fanno prendere nuove vesti e cambiare lingua, ma mantengono l’emozione iniziale, un’emozione che ha a che fare con la nostalgia, ma anche con l’euforia e la morte. Non mancano in questa odissea i brani del viaggio che conducono al porto, brani ancestrali provenienti dal mito, una lunga ombra distesa sul Mediterraneo, il mare dei prodigi, della terribilità e della meraviglia.

Rebetiko Gymnastas contiene quattro brani inediti, una ghost-track e otto canzoni note reinterpretate in chiave rebetika. Il disco è stato registrato negli storici studi Sierra in Atene su nastro analogico con l’accompagnamento di alcuni fra i migliori musicisti greci di rebetiko: Ntinos Chatziiordanou alla fisarmonica,Vassilis Massalas al baglamas, Socratis Ganiaris alle percussioni e soprattuttoManolis Pappos, sommo rebetes del bouzuki con una gloriosa carriera fatta di collaborazioni con musicisti del calibro di Theodorakis, Arvanitaki, Xarhakos, Galani, Papazoglou e Ntalaras. L’album vede anche la partecipazione speciale della cantante Kaiti Ntali, di Mauro Pagani, Marc Ribot e Ricardo Pereira. Insieme a loro, due pilastri della formazione storica: Alessandro Asso Stefana alla chitarra elettrica e Glauco Zuppiroli al contrabbasso. Il disegno di copertina è stato realizzato dal grande disegnatore francese David Prudhomme, autore di ‘Rebetiko. L’erba cattiva’ (Coconino Press). Il booklet contiene i testi tradotti in greco ed esercizi ginnici per quanti volessero impratichirsi.

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