Fiorella Mannoia e Khaled dal teatro della Luna un canto d’amore per la terra

Lunedì 22 Aprile al Teatro della Luna di Milano si è celebrata la giornata mondiale della Terra, con il concerto di Fiorella Mannoia e Khaled.

La sera inizia in modo un po’ concitato, i soliti inconvenienti tecnici dell’ultimo momento, quelli che ti fanno impazzire, perchè la gente preme e devi trovare una soluzione al problema, ma lo staff attivo nel volontariato da anni, non si scoraggia e tutto comincia a muoversi anche se leggermente in ritardo.

Lunedì al Teatro della Luna sì è festeggiata La giornata della Terra. Istituita nel 1970 dalle Nazioni Unite, è la giornata dedicata alla salvaguardia del pianeta si celebra il 22 aprile di ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera.
Il concerto di Fiorella Mannoia e di Khaled è il punto forte con cui Earth Day Italia, in collaborazione con la Fao, celebra il 22 aprile la Giornata Mondiale della Terra.

«Dopo l’edizione a Napoli del 2012», spiega Pierluigi Sassi presidente di Earth Day Italia, «ci siamo spostati a Milano dove rimarremo per tre edizioni successive, perché vogliamo essere vicini all’Expo 2015, dove anche noi porteremo il nostro impegno con dei progetti finalizzati al rilancio dei territori attraverso l’economia sostenibile, in particolare per il settore agroalimentare assieme a partner di assoluto rilievo come Coldiretti e Fao».

Fiorella Mannoia è sempre in prima fila nell’impegno sociale ed ambientale:«Noi agiamo come se il pianeta fosse nostro, dimenticando, che siamo solo di passaggio su questa Terra. Il nostro dovere sarebbe quello di consegnarla alle generazioni che verranno migliore di come l’abbiamo trovata, affinché anche loro possano godere delle bellezze che offre. Purtroppo questo proposito é stato disatteso, l’aviditá umana, come Attila, distrugge al suo passaggio. Ora possiamo, e dobbiamo, lottare perché ognuno si assuma le sue responsabilitá, e agisca secondo coscienza per non distruggere quello che rimane».

L’algerino Khaled con il suo stile che fonde i sound della musica araba con quelli più occidentali rock e folk è riuscito a superare confini geografici e barriere politiche e culturali. E’ anche ambasciatore di buona volontà della Fao dal 2003:«Earth Day Italia pone al centro una questione vitale: il futuro del nostro pianeta. Agire per proteggere la nostra terra, la terra dei nostri figli, è urgente ed è una responsabilità che riguarda tutti».

Khaled si esibisce per primo dopo una breve presentazione della serata e l’entusiasmo dei suoi connazionali presenti nel teatro esplode in modo incontenibile, scendono verso il palco e con un’emozione travolgente ballano per tutto il tempo della sua esibizione, gli regalano una bandiera e lui la tiene affettuosamente al bracci al braccio.
Khaled si congeda dal suo pubblico e a sorpresa esce Giobbe Covatta, forse un fuori programma. Giobbe è attivo da oltre vent’anni nel volontariato e nel suo modo splendidamente sdrammatizzante, porta l’attenzione su un problema enorme come quello della spazzatura. Poi racconta di un popolo africano che poverissimo per accoglierlo improvvisa una grande festa e pone un quesito: «…è più primitivo un popolo che fa festa quando vai a trovarlo o un popolo che appena metti piede a terra ti imprigiona…»

E’ il momento di Fiorella Mannoia che ancora una volta, con la sua vitalità coinvolge ed emoziona il pubblico. Fiorella ripercorre gran parte del suo spettacolo ‘a Sud del mondo’ impostato interamente sulla sofferenza della terra… e delle popolazioni più a sud, sulla sofferenza causata dell’umana avidità e canta, canta fino a perdere il fiato, confessando di avere la febbre. Malgrado il malessere, come sempre Fiorella da tutta se stessa alle persone che sono arrivate fin sotto il palco per esserle più vicine, un messaggio forte il suo, con tutta la forza e la grinta di cui è capace una donna, un’artista, tanto appassionata.

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