Hooverphonic: intervista esclusiva firmata Cube Magazine

Gli Hooverphonic si raccontano: le emozioni di lavorare insieme ad un’orchestra.

Attivi dal 1996, i belgi Hooverphonic: Alex Callier, Raymond Geerts e Noémie Wolfs sono una delle migliori band appartenenti al panorama musicale europeo. Nel corso della loro carriera hanno venduto quasi 2 milioni di copie grazie ad album come ‘The Magnificent Tree’ (2000) contenente la conosciutissima ‘Mad About You’ e canzoni più recenti come ‘Anger Never Dies’, ‘One, Two Three’. Ma per il 2012, gli Hooverphonic hanno pensato a qualcosa d’inedito: rileggere i loro successi in chiave orchestrale, con la creazione di ‘Hooverphonic with Orchestra’.

Cubemagazine.it ha avuto il piacere di intervistare due componenti della band: Alex (polistrumentalista e compositore) e Noémie dalle movenze eleganti, lo sguardo angelico e la voce profonda che la contraddistingue.

Cubemagazine.it: Parlateci dell’esperienza con l’orchestra.

Hooverphonic: (entrambi con gli occhi sognanti) Favolosa! Il nostro amore per la musica è così intenso che spazia fra i vari generi; non volevamo rimanere attaccati ai medesimi ritmi di sempre così abbiamo deciso di sperimentare e percorrere nuove strade. Abbiamo iniziato a lavorare circondati da un complesso orchestrale formato da 42 elementi e la sensazione più emozionate è stata percepire l’armonia e, allo stesso tempo, l’energia che vi era tra tutti gli strumenti durante l’esecuzione dei brani. La consideriamo comunque come una vera e propria sfida; abbiamo rischiato, ma alla fine ci siamo innamorati di ciò che facevamo, come se fosse una seconda natura degli Hooverphonic. Ci crederete o meno, l’album è stato registrato in soli 4 giorni, eravamo concentratissimi!

CM: Forse perché ingaggiare un’orchestra del genere è abbastanza costoso?

H:(ride) Assolutamente, proprio per questo dovevamo essere molto attenti a non perder tempo. Alla fine siamo riusciti! L’album lo adoriamo, non sappiamo se sia perfetto, ma non sempre perfetto equivale a migliore!

CM: Da quali artisti avete maggiormente tratto ispirazione per la creazione di questo nuovo album?

H: Sicuramente da Burt Bacharach, Ennio Morricone e John Barry, sebbene inequivocabilmente mantenga il tipico stile del nostro trio.

CM: Non è, però, la prima volta che collaborate con un’orchestra..

H: Sì l’avevamo già sperimentato con il precedente album ‘The Night Before’. Infatti era stato meno costoso proprio perché si trattava esclusivamente di una collaborazione e non della realizzazione di tutto l’album!

CM: Come hanno reagito i vostri fans a questa novità?

H: Credo che inizialmente siano rimasti sorpresi ma poi abbiano iniziato ad amare il nostro progetto, proprio perché hanno capito che abbiamo messo il cuore nel farlo e ciò si evince dai brani ed ambienti intimi che desideravamo ricreare.

CM: Qual è il vostro rapporto con le performances?

H: Adoriamo esibirci, lasciamo l’anima sul palco e lo facciamo solo ed esclusivamente per il pubblico. Crediamo nelle performances che emozionano senza bisogno di fare troppo “rumore”. Ci piace talmente tanto suonare insieme che, pensate, abbiamo registrato ben 18 canzoni in un solo giorno!

CM: Qual è la domanda post-concerto più frequente che i vostri fans vi pongono?

H: (ridono) Alcuni sono proprio arrabbiatissimi e ci chiedono “Perché non avete suonato ‘Mad About You’?” Semplicemente perché non possiamo in ogni esibizione proporre le stesse canzoni, né ne abbiamo voglia. D’altronde neanche Robert Smith dei The Cure canta ogni giorno da trenta anni a questa parte ‘Just Like Heaven’!

CM: All’interno di “Hooverphonic With Orchestra” è presente il celeberrimo brano dei Massive Attack, ‘Unfinished Symphaty’, come mai avete scelto di riproporlo in vostro stile?

H: Adoriamo questa canzone e ci è parso troppo interessante suonarla con un’orchestra. A dire il vero, ancor prima che l’album fosse registrato, avevamo già pronta questa cover e, fino alla fine, non sapevamo se includerla, ma è stato più forte di noi!

CM: Com’è nata la tracklist del vostro ultimo lavoro?

H: Soprattutto in base a come riuscivano le canzoni durante le performances live, così capivamo quale era venuta meglio e quale no, quale ci aveva suscitato più emozioni o meno e così via.

CM: Parlateci del connubio vita-lavoro.

H: Conduciamo una vita fantastica! Quale altro lavoro ci permetterebbe di viaggiare molto, fare delle così belle esperienze e di essere oggi nella splendida Italia?

Noémie: Proprio dell’Italia ho un ricordo che mi è molto caro; ero in vacanza qui con mio padre, appena saliti in macchina, accendiamo la radio, ricordo si chiamasse Deejay, e mi ritrovo ad ascoltare per la prima volta su una radio ‘Anger Never Dies’! Che sensazione strana ma bellissima allo stesso tempo!

CM: Noémie, parliamo di te, dal 2008 (anno in cui la voce storica del gruppo, Geike Arnaet, decide di ritirarsi per intraprendere la carriera da solista) fai parte della band, quali sono le tue sensazioni? Ti vedi sul punto d’arrivo o di partenza?

N: Assolutamente sul punto di partenza. Non riesco ad immaginare come sarà il mio futuro ma sento che tutta la mia carriera è un “work in progress”, tutti i nostri album sembrano sempre “unfinished”.

Alex: Ci tengo a precisare che quando abbiamo scelto Noémie tra tutte le aspiranti, lei non aveva mai sostenuto una lezione o corso di canto ed è questo il motivo per cui è qui con noi, per la sua naturalezza. Lei è così, canta in maniera naturale allo stesso modo in cui io cucino con passione; sono cose che senti dentro di te, non hai bisogno di apprendere molto. Sicuramente è stato rischioso per tutti noi affrontare questo cambiamento, ma siamo “saltati dal treno” e l’abbiamo fatto, senza pensarci troppo su!

CM: Ma sotto la doccia, cosa cantano gli Hooverphonic?

Alex: (intonandola) Io mi diverto cantando ‘George’s Café’

Noémie: Di tutto, ma preferisco lasciar stare i nostri brani!

CM: Avete progetti e nuovo materiale per un futuro album?

H: Ci sembra ancora presto pensare a un nuovo lavoro, vogliamo dedicarci completamente a quest’ultimo.

Alex: Io comunque ho già pensato a qualche nuovo progetto… sotto la doccia!

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