I Black Rebel Motorcycle Club infiammano l’Hiroshima Mon Amour

C’era il pubblico delle grandi occasioni all’Hiroshima Mon Amour, dove ieri, 19 marzo, era in programma la seconda data italiana dei Black Rebel Motorcycle Club.

C’era il pubblico delle grandi occasioni all’Hiroshima Mon Amour, dove ieri, 19 marzo, era in programma la seconda data italiana dei Black Rebel Motorcycle Club. La band californiana composta da Peter Hayes, Robert Levon Been e Leah Shapiro, continua ad avere un grande seguito dalle nostre parti.

All’Hiroshima, poi, i Brmc sono quasi di casa, visto che circa due anni fa si erano esibiti in un altro concerto rovente. Rovente come l’atmosfera che si respirava nel locale. Il pubblico entusiasta ha iniziato, si dal primo colpo di basso a pogare e a godere di questo rock forse un po’ datato, che riesce a far battere il cuore.
La serata ha preso il via insolitamente presto, se consideriamo i canoni dell’HMA. Alle 21.30 erano già sul palco i Transfer, altra band californiana invitata ad aprire le danze. Un’ora più tardi, avvolti da un’atmosfera un po’ tetra, quasi a voler ricordare i fumosi locali di periferia, i Brmc hanno conquistato la scena e l’hanno mantenuta per circa due ore. Un concerto carico di energia, che ha lasciato pochissimo spazio all’interazione con il pubblico. Poche parole, tanta musica, sudore e cattiveria. Nessun fronzolo anche sul fronte dello spettacolo, Peter, Robert e Leah sono apparsi decisamente statici, sempre distanti tra di loro, mai un cenno di intesa, come se fossero tre solisti, chiamati ad un lavoro d’insieme.

C’era la curiosità di ascoltare i brani del loro ultimo album ‘Specter At The Feast‘ e l’inizio del concerto è stato interamente dedicato a tre dei 12 brani inseriti nel disco (alla fine saranno 9 i pezzi di ‘Specter’ presentati), per poi deviare sul repertorio classico. L’impressione generale è di una band dalle grandi potenzialità, che con un minimo di entusiasmo in più potrebbe compiere il salto di qualità definitivo.
Da segnalare, infine qualche problema tecnico in partenza, con la voce di Rober Levon Been ammutolita e recuperata in corso d’opera.

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