Il Caso O. J. Simpson: trama e promo episodio 1×03 (spoiler)

Mercoledì 20 aprile 2016 andrà in onda su FoxCrime il terzo episodio della serie tv Il Caso O.J. Simpson. Scopri trama, recensione e promo episodio 1x03.

Prosegue la serie tv Il Caso O. J. Simpson con la terza puntata intitolatata The Dream Team in onda su FoxCrime il prossimo mercoledì 20 aprile 2016. Se nel primo episodio avevamo un’atmosfera da thriller e il secondo episodio era un road movie, questo si rifà al genere legal thriller il cui tema principale è  quello della costruzione del pool di avvocati, ribattezzati il Dream Team (il termine oggi  non fa l’effetto che fece all’epoca ad appena due anni dall’Olimpiade di Barcellona) che si occupò della difesa di O. J. incentrandola tutta sul presunto “movente razziale”. ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler.

Il Caso O. J. Simpson: trama episodio 1×03

O. J. è veramente in grossi guai con le spalle al muro, ma basta solo innescare la miccia dell’opinione pubblica per cambiare le carte in tavola fino a dubitare di un esito che sembrava scontato. L’episodio si apre con le scene che mostrano il fermento mediatico dietro l’arresto di O. J. Simpson.

Robert Kardashian è in un locale pieno di persone con le figlie: non ci sono tavoli disponibili, ma per l’amico di una delle star del jet set americano al centro dell’interesse dei media indagato per omicidio ogni problema viene subito risolto e il tavolo per il famoso avvocato viene subito reperito. Le ragazzine chiedono al padre un giudizio sul famoso caso ricordando che la madre ha già detto loro come la pensa: “mamma è convinta che sia stato lui”. Ma, nonostante l’esito negativo della verità, Robert sembra ancora convinto dell’innocenza dell’amico e parte in un discorso un po’ fuori luogo : “la fama è vuota, è effimera, è meglio essere un brava persona che essere famosi”.

Intanto la foto segnaletica di O. J. viene ritoccata con un po’ di chiaroscuro ma sotto questa semplice operazione c’è la volontà di drammatizzare la caduta del mito. Nella storia entra pesantemente anche la figura di Marcia. Una donna avvocato o procuratore in un mondo considerato rigorosamente territorio maschile spesso è quasi più discriminata di un avvocato nero (peggio in quell’ambiente potrebbe trovarsi solo un avvocato donna e di colore), ma Marcia è sicura di sé: saranno i fatti a parlare per lei e gli indizi raccolti contro O. J. sono così pesanti da poter far presagire la richiesta di pena di morte. Marcia gode il suo attimo di fama fra i colleghi, convinta che avrà il merito di far condannare un criminale perché in questa partita la sua mano è vincente.

Il Caso O. J. Simpson: recensione episodio 1×03

Rispetto ai due episodi precedenti la scrittura di questo episodio pare meno sofisticata con alcune sequenze un po’ semplicistiche come il siparietto della famiglia Kardashian al ristorante, con tanto di discorso del capofamiglia sulla precarietà della fama e l’importanza dei valori tradizionali (tema della celebrità); oppure la breve sequenza che presenta il giovane Kato che scopre che la celebrità ha due le fa e quelli che ti insultano (tema della contrapposizione bianchi-neri).

Ma il senso di queste scene sta nel rendere l’atmosfera dell’epoca; effettivamente il pubblico italiano ed europeo non può completamente immedesimarsi nel tipo di reazioni della gente comune americana che spesso si divide in modo molto rapido in fazioni opposte e inconciliabili. A noi sembra assurda ed eccessiva la reazione del pubblico al caso O. J. Simpson e in particolare pare incredibile che subito tutto sia diventato un problema di razza, eppure in America succede proprio così e la potenza mediatica è fortissima, è veramente un “quarto potere”. L’episodio è dunque adeguato a questo clima con l’utilizzo di una scrittura diretta e a volte grezza, ma semplice e chiara.

I protagonisti della puntata sono da un lato gli avvocati di O.J. Simpson e dall’altro l’ufficio del pubblico ministero, tutti all’epoca furono veramente al centro dell’attenzione mediatica come delle vere star. I testimoni, la difesa e l’accusa, e ovviamente il sospettato sembrano essere delle comparse utili solo ad alimentare la macchina dei media, rivelandone le distorsioni. La regia segue i personaggi in modo ossessivo e vediamo che le telecamere non sono per nulla discrete, ma palesano l’invadenza dei media nella sfera privata senza alcuna pietà.

In conclusione, The Dream Team conferma le potenzialità espresse dai primi due episodi concentrandosi sulla morbosità e il semplicismo della sovraesposizione mediatica.

Il Caso O. J. Simpson: promo episodio 1×03

 

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