Intervista a Giorgio Conte e Alessandro Fullin alla presentazione dello spettacolo ‘L’Amor No Bussa’

Intervista a Giorgio Conte ed Alessandro Fullin alla presentazione ad Asti dello spettacolo 'L'Amore No Bussa'.

Uno dall’aspetto un po’ burbero e con un’ironia tagliente, l’altro ci ricorda un po’ lo Sheldon Cooper di The Big Bang Theory, con tanta intelligenza artistica camuffata da ragazzo sognante e distaccato. Due personalità opposte lontanissime che si sono attratte sul palco di un teatro.
Stiamo parlando di Giorgio Conte e di Alessandro Fullin. Il primo canta ‘Son figlio unico’ quasi a voler smitizzare la fratellanza ombreggiante del monumento Paolo, l’altro che si lamenta di non essere riuscito a fare mai ‘coming out’, ma solo perché la gente si accorge troppo presto della sua omosessualità. Un mix esplosivo che si è ritrovato al Teatro Alfieri per presentare lo spettacolo ‘L’amor no bussa’.
Poco prima dell’esibizione li abbiamo avvicinati per un’intervista e ne è scaturito un dialogo quasi surreale.

Cube Magazine: Giorgio, Alessandro, tutto parte da una canzone: ‘L’amor no bussa’.
Giorgio Conte: «Tutto è nato da un libro, che mai avrei comperato, che ho letto su consiglio di mia figlia».
Alessandro Fullin: «Ecco è bene sottolineare questa cosa…».
GC: «Su quel testo ho letto delle frasi che mi sembravano in lingua spagnola, che mi sarebbero servite per scrivere un nuovo brano. Invece mi sono accorto che erano in triestino, ma questo poco importa. Le assonanze erano perfette. Il libro mi è piaciuto, Alessandro lo conoscevo di fama perché l’avevo visto in compagnia di Geppi Cucciari e mi aveva divertito molto. Ho deciso di telefonargli, lui ha accettato di incontrarmi e ne è scaturita questa canzone. La frase l’Amor no bussa, l’Amor entra mi è sembrata così significativa da proporre ad Alessandro di farne sia un brano, che uno spettacolo».

CM: Alessandro cosa hai pensato quando hai ricevuto questa telefonata?
AF«Che la vita è assurda ed imprevedibile. Ci siamo visti a Torino da Fiorio, in un locale dove è destino che avvengano tutti gli incontri storici. Lì sono nate le cospirazioni carbonare, ci andava Cavour. Ci siamo incontrati, conosciuti, piaciuti e abbiamo deciso di collaborare. Fare la canzone a quattro mani è stato molto divertente. Da qui è partita l’idea di fare anche uno show tra le mie chiacchiere e le sue canzoni e siamo finiti a teatro».

CM: Uno spettacolo che ha già avuto un numero “zero”.
GC «Si questa di Asti è una seconda».
AF «Siamo stati a Padova in un festival ed ora siamo a casa di Giorgio, dove spero di essere accolto bene».

CM: Come è stato costruito questo spettacolo?
AF: «Quando si trovano due persone e scoprono di avere un certo feeling tutto viene fuori molto facilmente. Io e Giorgio siamo due persone molto diverse, ma tra noi regna una profonda simpatia. E’ un po’ come lavorare ai ferri, alla fine il maglione ti salta fuori. Magari c’è chi fa le maniche, chi fa il colletto, ma tutto procede bene».
GC: «Anche se tu, Alessando, mi fai le maniche troppo lunghe».

CM: Il vostro modo molto differente di essere ironici ha in qualche modo influenzato i vostri comportamenti naturali?
GC: «Il nostro è stato un gioco a cui abbiamo partecipato volentieri».
AF: «E’ una partita che è stata vinta in partenza. Ci siamo amati da subito».

CM: Un amore artistico che potrebbe portare a nuovi sbocchi?
AF: «Io gli ho scritto il testo per una nuova canzone, ma lui non vuole farmela. C’è della battaglia, purtroppo è un testone».

CM: Sul palco oltre a voi due, abbiamo scoperto che c’è qualcosa in più…
GC: «Si in effetti io ho deciso di fare un monologo ad un certo punto, per una questione di pari opportunità. Racconto del mio primo incontro ravvicinato con Ornella Vanoni».
AF: «Io invece suono, per fare da contrappeso. Mi esibisco con il triangolo».
GC: «Ci sarà anche il coro di Cortemilia, che ho incontrato cammin facendo e che sarà parte integrante del mio prossimo disco che uscirà a fine estate. Alessandro si presterà ad un cameo ed entrerà a far parte di questo ensemble, muovendo le labbra».

CM: L’ultima domanda riguarda le vostre rispettive carriere soliste. Cosa ci sarà all’orizzonte?
GC: «Eh beh qui Alessandro mi batte perché fa anche il pittore. Farò ancora un disco che uscirà a settembre, ma non ho ancora un titolo. Alessandro dobbiamo parlarne, ma potrebbe essere Giorgio Conte 2014, una gran bella annata. Quasi fosse un buon vino».
AF: «E’ appena uscito il mio romanzo Panico Botanico, mentre in teatro ho appena debuttato con una commedia che si intitola ‘Piccole Gonne’ rifacimento di ‘Piccole Donne’. Siamo sei in scena ed io ritengo di aver raggiunto l’età per fare la madre. Reciteranno tutti uomini ad eccezione di una ragazza. Mi pare uno spettacolo ben riuscito che sarà per tre settimane al Martinitt di Milano, nella prossima stagione e poi speriamo di poterlo portare in tutta Italia.
E in televisione?
AF: «Ho appena preso parte a Xlove (in onda su Italia Uno ndr), un programma che ha avuto fortune alterne. Poi vedremo cosa succederà, del resto noi artisti dobbiamo vivere alla giornata: non sai mai cosa può succedere».

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