Intervista ai Giorni Anomali: “Parliamo per chi non ha voce”

In occasione dell'uscita del nuovo singolo, i Giorni Anomali ci hanno raccontato le loro influenze musicali, la loro storia e i loro progetti.

I Giorni Anomali sono un gruppo pop-rock nato a Viterbo nel 2009. Dopo un primo Ep autoprodotto nel 2010 Pace Amore e Drunkoressia, la band registra il suo primo album nel 2012 intitolato Va Tutto Bene, composto da 10 canzoni originali compresi due brani in collaborazione con Andrea “Cucchia” Innesto, storico e attuale sassofonista di Vasco Rossi.

Dopo la partecipazione a SanremoLab nel 2013, i Giorni Anomali incidono il secondo disco Quello che non si impara a scuola nel 2014 e firmano con l’etichetta Alternative Factory nel 2015. Lo scorso maggio è uscito in rotazione radiofonica il nuovo singolo Io non la voglio una vita normale, accompagnato anche da un videoclip. Per l’occasione abbiamo scambiato qualche battuta con i Giorni Anomali che ci hanno raccontato le loro influenze musicali, la loro storia e i loro progetti.

Ciao ragazzi, innanzitutto benvenuti su Cube Magazine. La vostra è una band pop rock che nasce a Viterbo nel 2009 e fin da subito avete dimostrato di avere una fortissima dimensione live nella vostra città, dove i vostri concerti attirano ed entusiasmano migliaia di fan. Perché avete scelto questo nome così “anomalo”?
Ciao a voi. Il mondo attuale è un mondo “anomalo”. La cultura viene costantemente umiliata e depauperata. I modelli socioeconomici mondiali stanno fallendo miseramente, lasciando le persone spaesate ed incapaci di vedere un futuro davanti a se. Internet doveva essere la nuova voce del popolo ed un veicolo per una nuova consapevolezza, invece sta contribuendo per certi aspetti alla distruzione ed alla mercificazione della cultura. La stampa ha perso in gran parte la dignità e svende il proprio nobilissimo impegno alla divulgazione delle informazioni in nome del sensazionalismo. Il pianeta è allo stremo delle forze a livello ambientale. I crimini più efferati non fanno neanche più notizia. Il nome “Giorni Anomali”, sostanzialmente, vuole essere un manifesto di tutto questo gran macello!

E’ appena uscito, dopo il vostro primo album inciso nel 2012 e intitolato Va Tutto Bene, il vostro secondo lavoro Io Non La Voglio Una Vita Normale: che cosa volete comunicare al vostro pubblico con questa nuova raccolta di inediti?
Noi parliamo del disagio, della rabbia e del senso di inadeguatezza, della vita di strada. Sono gli elementi che ci hanno portato anni fa ad imbracciare i nostri strumenti ed a cercare di esprime questo nostro sentire con la musica. Noi raccogliamo questo messaggio e lo urliamo anche per conto dei nostri amici, della nostra gente, di chi non ha voce. Abbiamo tutti sbandato e sofferto, ma col tempo  abbiamo compreso che i sentimenti negativi dell’origine, possono essere una forza potentissima per realizzare la propria vita, per renderla una stupenda opera d’arte. Piangersi addosso è un giochetto troppo pericoloso. Bisogna incazzarsi, reagire, lottare ed essere entusiasti. Noi parliamo di questo.

Giorni-Anomali io non la voglio una vita normale copertina

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Ci sono stati grandi cambiamenti nel periodo trascorso tra i due album sia stilistici/musicali sia dal punto di vista della composizione della band. In questa nuova veste, come è cambiata la vostra musica ed il vostro messaggio?
L’album precedente è una fotografia molto veritiera di quello che eravamo musicalmente, della nostra storia musicale. E’ una miscela rabbiosa del rock più americano dal quale proviene come gusti Alessio, (scena di L.A. degli anni 80 m per capirci), con lo stile cantautoriale di Federico ( De Gregori, De Andre’, Vasco), ed il gusto melodico di Riccardo e Stefano. Non so se questa energia sia impressa nel disco, ma ti posso garantire che è davvero notevole e tangibile dal vivo, ancora oggi alcuni brani, quando li suoniamo, ci stupiscono. Col nuovo disco abbiamo voluta razionalizzare tutto questo, e farlo sposare anche con quelle che sono le esigenze delle musica attuale. In questo Vincenzo (Cristi, Vanilla Sky), che ha curato la produzione del disco, è stato di vitale importanza.
Aggiungici pure una buona dose di esperienza fatta sui palchi a sudarsi la pagnotta….ed ecco come matura il sound di un gruppo!

Che ne dite di presentarvi individualmente? Chi siete, cosa fate nella vita, quali sono le vostre passioni e i vostri sogni?
Federico Meli è un insegnante di scherma ed educazione fisica, parallelamente gestisce una chupiteria nella sua città. Riccardo Aquilanti proviene dalla pallacanestro agonistica ed insegna chitarra elettrica presso una scuola. Alessio Forlani è statale e lavora come produttore freelance ed arrangiatore. Stefano Capocecera non ha ancora deciso che farà da grande, di lavoro….cambia lavoro!!! Attualmente è un ricercatore universitario anche se nessuno ci crede. Federico Maragoni fa il batterista professionista. Tutti abbiamo un unico sogno, che al giorno d’oggi è una chimera: vivere di musica e fare solo quella. Tutti i nostri sogni ed il nostro impegno sono rivolti esclusivamente a questo obiettivo, finche avremo le forze per non dare di matto. So che possiamo sembrare monotematici, ma questa lotta assorbe le nostre vite in toto.

È molto accattivante il vostro video di Io Non La Voglio Una Vita Normale, online sul canale ufficiale Youtube. Come lo avete registrato, di chi sono le idee e la realizzazione? E gli attori chi sono?
Si il video è molto carino. Nasce da un brainstorming tra Federico Meli e la regista Giulia Selvaggini, che si è occupata della direzione delle riprese e del montaggio, molto brava a realizzare un video cosi vario e movimentato con poco. L’aiuto regista è stato il prezioso Riccardo Grattarola. Gli attori sono nostri amici, in realtà come tutti gli altri: Giulia Meloni è la bella sposa, Pietro Agostini è il boss e Alessandra La Manda è la piccola. La coloring del video è stata affidata ad un velocissimo Daniele “Zed” Berretta. E’ stato registrato in due tranche, per gli esterni ci siamo avvalsi di un drone per le riprese dall’alto. Una figata pazzesca… il mare sebbene fosse una giornata un pochino cupa aveva dei colori stupendi. La spiaggia è vicino Pescia Romana.

https://www.youtube.com/watch?v=_Wq8sF1xrZU

Quali sono i grandi del Rock a cui vi ispirate?
Mamma mia che domandone….. proviamo a risponderti. La difficoltà starebbe nello scindere tra le influenze di tutti noi da quelle che poi, in realtà, è possibile sentire nella musica dei G.A. Lasciamo perdere ed andiamo a ruota libera…partendo dall’Italia, dobbiamo tanto a Vasco, alla Nannini, Guccini, De Andrè e De Gregori, ma anche Grignani e i Ministri. Andando all’estero invece Bob Dylan, gli Oasis, gli AC/DC, i Green Day, gli U2, i Guns n’ Roses fanno in qualche modo parte di noi, con i dovuti e rispettosi distinguo naturalmente. La lista, come immagini, sarebbe eterna.

Avete deciso di portare la vostra musica e la vostra energia anche nel resto dell’Italia. Quali sono i vostri prossimi appuntamenti live?
Le date sono in continuo aggiornamento, la cosa migliore è consultare la nostra pagina Facebook!

Quali sono i vostri progetti? Forse.. non lo volete un futuro normale?
Forse lo vorremmo. Per certi versi sarebbe tutto più semplice…ma ormai è andata cosi! Ormai siamo entrati talmente tanto in questo ordine mentale che lo stesso fa parte di noi. Se avessimo un futuro normale davanti……ci spaventeremmo a morte! I nostri progetti futuri prevedono suonare fino alla nausea davanti a sempre più persone, elevare sempre di più il livello della band sotto ogni punto di vista ed arrivare al cuore di più ascoltatori possibili. Il nostro nuovo disco è in uscita e non vediamo l’ora di vedere come la gente reagirà.

Come  volete chiudere questa breve intervista? Anzi: qual è l’ultima domanda che vorreste che vi facessi? E qual è la risposta?
Vorremmo che in un futuro molto molto ipotetico tu ci chiedessi “Ragazzi, ora che avete suonato negli stadi più importanti ed avete fatto soldi a palate, cosa vi interessa ancora della Musica?” E vorremmo risponderti di essere ancora entusiasti come il primo giorno, e che l’unica cosa che conta sono solo le emozioni che viviamo sul palco e che il pubblico ci regala.

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