Intervista al compositore Alberto Pizzo, al MEI per presentare ‘On The Way’

Cube Magazine ha incontrato il compositore napoletano Alberto Pizzo, in occasione della sua esibizione al MEI di Faenza, dove ha presentato l'album 'On The Way'.

 

Alberto Pizzo, compositore e pianista Napoletano, si è esibito al MEI di Faenza lo scorso 28 settembre. In tale occasione Alberto Pizzo ha avuto modo di presentare il suo ultimo album ‘On The Way’. Noi di Cube Magazine abbiamo avuto modo di fargli qualche domanda. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Cube Magazine: Ciao Alberto, grazie mille per la disponibilità e per la possibilità di porgerti alcune domande. Da poco è uscito il tuo ultimo album ‘On The Way’. Quale è il motivo che ti ha spinto a dare questo titolo all’album?
Alberto Pizzo: “‘On the Way’ è il frutto di un percorso musicale molto lungo ,che finalmente mi ha dato la sensazione e consapevolezza di essersi incanalato nella giusta direzione per conseguire le mete ambite”.

CM: ‘On The Way’ contiene una tracklist di 14 brani. C’è qualcosa che accomuna tutti questi brani?
AP: “Il filo conduttore è “la passione” ma in primis “la melodia” che per un italiano-napoletano, secondo il mio punto di vista, rappresenta l’elemento primario di una composizione o rielaborazione musicale”.

CM: A livello artistico, quale è la tua caratteristica principale? Cosa ti differenzia dagli altri artisti? Cosa fa capire al pubblico sto ascoltando un brano di Alberto Pizzo?
AP: “Il modo di fondere la tecnica e la melodia … ossia virtuosismo e parti cantabili…cerco sempre di combinare all’interno di una stessa partitura o rielaborazione questi due elementi in modo da farli coesistere facendomi trascinare dall’istinto e dalla passione”.

CM: Nella tua carriera hai avuto modo di affacciarti ad un pubblico anche internazionale. Qual è l’esperienza più bella che porti come bagaglio nella tua carriera?
AP: “Ho per fortuna tante esperienze internazionali che mi porto sempre dentro come modello e stimolo per migliorare sempre cercando di accontentare il pubblico presente… in primis il Giappone, che proprio nell’ultimo tour dello scorso Agosto, mi ha mostrato un calore immenso e di apprezzare tantissimo il mio ultimo lavoro discografico”.

CM: Ci sono stati degli artisti importanti che hai incontrato e che hanno segnato la tua carriera e i tuoi ricordi?
AP: “Ho avuto il piacere di incontrare e lavorare con il Maestro Luis Bacalov. Il quale tutt’ora mi dona con profonda umiltà la sua esperienza , Toquinho che ha arricchito di ritmica e colori sud americani la mia musica , David Knoplfer , con il quale ho composto un brano dal tipico sapore Dire Straits, mi ha ispirato e appassionato grazie alla semplicità ed efficacia della musica pop-inglese degli intramontabili anni ’80”.

CM: C’è un particolare artista che hai come modello per la stesura dei tuoi pezzi? E cosa ti ispira di più per comporre un brano?
AP: “Tra tutti Keith Jarrett e Morricone … mi ispira moltissimo viaggiare, conoscere nuovi posti e assaporare nuove culture”.

CM: Se avessi la possibilità di collaborare con un artista sia del panorama musicale Italiano che a livello Internazionale, con chi ti piacerebbe lavorare?
AP: “Beh con Morricone e Sakamoto per realizzare grandi colonne sonore…”

CM: All’inizio della tua carriera avresti mai pensato di riuscire ad avere la possibilità di poterti esibire anche in città importanti oltre oceano?
AP: “Purtroppo tra tanti difetti uno emerge in me particolarmente, ossia di essere caparbio ed un pizzico ossessivo nel voler conseguire i miei sogni… ho sempre voluto viaggiare e vivere con felicità e serenità grazie alla mia musica”.

CM: Ci sono dei sogni che avevi nel cassetto e che sei riuscito grazie al tuo talento a realizzare? E quali dei sogni o degli obbiettivi a cui punti in questo momento?
AP: “Sono ‘On the Way’ e mi reputo in un continuo work in progress , ho realizzato tante cose e con grande gratitudine vado sempre avanti…”

CM: Essendo tu un grandissimo compositore, ti piacerebbe avere la possibilità di comporre la colonna sonora di alcuni film importanti? Che tipo di film vorresti accompagnare con un tuo brano?
AP: “Grazie per la considerazione, certamente vorrei realizzare le colonne sonore per film hollywoodiani e magari anche di un prossimo ‘Midnight In Paris 2’… Woody Allen ha ispirato la mia ‘Paris 2011’, come regista lo sento molto vicino al mio modo di comporre… mai dire mai”.

CM: Quali sono grazie alla tua arte le soddisfazioni più grandi a livello personale? Ci sono stati dei momenti in cui hai avuto qualche delusione da pensare di non poter più continuare?
AP: “Non potrei elencarle tutte le soddisfazioni che ho avuto realizzando i miei primi 2 album , ma spesso ripenso a come vivevo prima che accadesse tutto ciò, si talvolta crollavo nel dubbio, ma erano onde mentali falsate dal momento o dal singolo avvenimento che ho sempre superato grazie alla grande passione per la musica ed al rapporto “verace” col pianoforte”.

CM: In collegamento alla domanda precedente. Cosa vorresti consigliare, grazie alla tua esperienza, ai giovani artisti che si stanno affacciando ora al panorama musicale?
AP: “Anything is possibile, just believe in yourself”.

Si ringrazia Alberto Pizzo per la gentilezza e Gabriella Gnoni di Parole & Dintorni per la disponibilità.

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