Intervista Esclusiva a Carlo Alberto: ‘Io corro Controvento!’

Cube Magazine ha avuto occasione di incontrare Carlo Alberto Di Micco in occasione del lancio del suo album di debutto 'Controvento', uscito il 23 Ottobre in digitale, mentre per avere il cd fisico si dovrà aspettare martedì prossimo, 30 Ottobre... ecco cosa ci ha detto.

Cube Magazine ha avuto occasione di incontrare Carlo Alberto Di Micco in occasione del lancio del suo album di debutto ‘Controvento‘, uscito il 23 Ottobre in digitale, mentre per avere il cd fisico si dovrà aspettare martedì prossimo, 30 Ottobre.
Seppur molto giovane, Carlo Alberto ha partecipato attivamente alla produzione di tutti e 5 i pezzi inediti che compaiono nell’Ep, accompagnati dalle cover rivisitate di ‘Crazy’ dei Gnarls Barkley e ‘Another Day in Paradise‘ di Phil Collins.
Ma partiamo subito con le domande..

D: Ciao Carlo Alberto, il tuo album di debutto ‘Controvento’ è uscito da pochissimi giorni ed è già nella Top 10 fra gli album più venduti, come stai vivendo questo momento di attesa, di emozione ma anche di soddisfazione?
R: Ciao piacere! Devo dire che sono contentissimo che il lavoro di quasi tutta un’estate stia iniziando a dare i propri frutti, anche perchè in realtà il disco è uscito da soli due giorni, e quindi posso dire che è un grande traguardo per me. Sono molto contento anche del fatto che finalmente posso dire di aver fatto il mio disco, perchè è da quando son piccolo che sogno di fare il cantante e questa per me è una grandissima soddisfazione, oltre che un sogno che si realizza. Spero che le altre persone riescano a cogliere quello che io ho voluto esprimere, perchè c’ho veramente messo tutto me stesso, ho lavorato giorno e notte – letteralmente – per realizzare questo disco, in cui ci sono tante parti di me, e spero davvero che le persone possano apprezzarlo.

D: Abbiamo avuto occasione di ascoltare le tracce di ‘Controvento’ e devo dire che non sembrano affatto scritte da un ragazzo così giovane. Sicuramente la tua esperienza di vita ha influito molto sui testi, in particolare in ‘Tutto Parla di Te’, l’ultimo singolo in cui apri il tuo cuore. Ma non deve essere stato facile…
R: Grazie! Non è mai facile tirar fuori questi sentimenti, io penso che la musica sia inanzitutto energia, ma anche comunicazione. Quindi concentrare le proprie energie in un canale di comunicazione come la musica è sicuramente una cosa bella, ma a volte può riportarti alla mente delle cose che non sono piacevoli. Io, devo ammettere, che non ho nulla da nascondere e che non ho freni, nel senso che voglio farmi conoscere dalle persone per quello che sono e per quello che ho dentro, di conseguenza se un pezzo parla di una parte della mia vita privata, una parte che comunque ha influenzato il mio modo di essere artista, penso che le persone si meritino anche di conoscere quella parte.

D: ‘Il Sole Cade’, primo singolo estratto dal tuo album, è stato scritto per te dal giovane cantautore inglese Ed Sheeran. Come è nata questa collaborazione?
R: In realtà quando abbiamo iniziato a scegliere i brani per il disco, me ne erano arrivati tantissimi, e fra tutti questi brani c’era anche questo pezzo che mi ha molto colpito da subito. In Warner poi mi hanno fatto uno “scherzetto”, perchè quando l’ho sentito non sapevo che l’avesse composto lui, ma in ogni caso mi è piaciuta tantissimo. Dopo che hanno sentito la mia opinione ho scoperto che la canzone era stata scritta da Ed Sheeran, che è un cantautore che io seguivo ancor prima di ‘Amici’, fin dai suoi esordi. Per me è stata davvero una grandissima emozione oltre che un grandissimo onore. Ho potuto poi conoscerlo qui a Milano, alla FNAC, in occasione della sua visita per la promozione del suo album, ed ho potuto constatare che, oltre essere un grande artista, è una persona veramente genuina.

D: Nell’album, fra gli inediti è presente una traccia in lingua inglese, ‘Me and Myself’, che hai scritto di tuo pugno. Come mai questa scelta, per così dire, insolita?
R: Io penso che l’inglese oggi sia il mezzo più potente per comunicare in modo universale, perchè bene o male tutti ora parlano inglese. Il fatto di voler mettere tutto me stesso in questo disco, ed anche per legare i pezzi inediti alle cover, che sono in inglese, mi ha portato a scrivere questo pezzo, un pezzo mio. Tra i vari aspetti di me c’è anche quello di Carlo che canta in inglese, perchè sono cresciuto ascoltando molta musica americana e inglese.

D: Parlando appunto delle cover da inserire nell’album ne hai scelte due: ‘Crazy’ dei Gnarls Barkley e ‘Another Day in Paradise’ di Phil Collins, due pezzi per nulla facili. Perchè proprio queste due? Hai un legame particolare con queste canzoni?
R: In realtà non ho dei legami particolari con queste due canzoni, ma sono canzoni che sicuramente apprezzo molto. Fare delle cover è sempre molto difficile, nel senso che ti devi confrontare con questi grandi della musica che scrivono o comunque interpretano questi pezzi, portandoli al successo, in particolare per un ragazzo giovane come me, senza grandi esperienze alle spalle, è ancora più difficile. Amando molto questi pezzi, ho deciso di portarli più vicino a me, cercando di reinterpretarli  e reinventarli totalmente, creando quasi una sorta di “inedito”. In ogni caso sono molto contento del risultato, perchè al di là del fatto che siano pezzi già editi e conosciuti, spero di aver dato una mia personale interpretazione e di averli resi miei, allontanandomi da quella che è la versione originale e dai grandi artisti che le hanno interpretate, anche perchè non mi sento all’altezza.

D: Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato e che tutt’ora influenzano?
R: Sicuramente ci sono i grandi come Stevie Wonder, Ray Charles, Whitney Houston, ma devo dire che apprezzo tantissimo anche i Coldplay, i Muse, ma mi piacciono tantissimo anche i Beatles, i Pink Floyd. Ho sempre ascoltato tanti generi musicali differenti, che forse ognuno a proprio modo, mi hanno influenzato.

D: Hai un po’ anche l’animo rock, insomma!
R: Si, in realtà devo ancora riuscire a tirarlo fuori del tutto. (Ride)

D: L’esperienza ad ‘Amici’ deve aver segnato molto il tuo percorso artistico, ma anche umano. Che ricordi hai dei tuoi compagni, degli insegnanti e di Maria de Filippi?
R: E’ stata un’esperienza veramente molto bella,  sicuramente non facile, perchè va presa con grande determinazione e tanta voglia di fare. Il lavoro lì dentro c’è, ed anche se non si vede. Magari da fuori uno pensa che basti andare in televisione, ma in realtà nella scuola abbiamo combattuto giorno per giorno, per rimanerci, e soprattutto ci sono tante ore di studio dietro. Per me è stato un po’ come fare il militare: sottostare a delle regole, restare lontano da casa, dalla famiglia, dagli amici, affrontando tutto da solo. E’ stata certamente un’esperienza che mi ha molto formato dal punto di vista artistico, ma anche da quello personale. Devo dire che ho dei bellissimi ricordi soprattutto delle persone con cui ho condiviso quest’esperienza, proprio perchè all’interno della scuola si sono create delle amicizie, che durano tutt’ora, anche se non con tutti sono riuscito a mantenere dei rapporti. Molte amicizie comunque sono state e sono tutt’ora molto importanti. Maria De Filippi per me è stata un po’ come una mamma, mi è sempre stata molto vicina, mi ha dato molti consigli ed è sempre stata anche molto critica: è una persona che dice le cose in faccia ed è una qualità che ho molto apprezzato, anche perchè lo fa con lo scopo di farti crescere, cosa che alla fine dei conti non è obbligata a fare. Devo davvero ringraziare un sacco di persone all’interno del programma.

D: Parlando sempre di ‘Amici’, ricordiamo la tua bellissima esibizione all’Arena di Verona, ma raccontaci come è stato esibirsi in quella splendida cornice, davanti a tutte quelle persone?
R: E’ stata un’emozione davvero indescrivibile, anche perchè due estati fa mi trovavo tra il pubblico dei Wind Music Awards con i miei amici, che mi prendevano in giro dicendomi “tu vuoi fare il cantante, chissà quando è che ci vai all’Arena” ed esattamente un anno dopo ero su quel palco. Quindi per me ha avuto un doppio significato, è stato un sogno che si realizzava. Ero veramente agitatissimo, mi tremavano le gambe… è stata un’esperienza davvero indimenticabile.

D: Cosa c’è nel futuro di Carlo Alberto?
R: Bella domanda! Non so nemmeno io cosa c’è nel mio futuro, sicuramente ora ci sarà un po’ di promozione legata al disco, e poi non so.. vedremo dove mi porta il vento!

D: Ma andando sempre contro..
R: Si si sempre controvento, ed è meglio così, facendo fatica, ma arrivando alla meta con più soddisfazione!

D: Grazie mille Carlo, e in bocca al lupo per tutto!
R: Crepi e Grazie a voi!

Ringraziamo Carlo Alberto di Micco ed Elena Tosi di Warner Music per la grande disponibilità.

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