Jazz surreale con i Mi-Ro al Blue Note Milano

Una serata decisamente particolare quella che i Mi-Ro ci hanno regalato martedì sera al Blue Note di Milano, un quartetto di nuova formazione che unisce quattro generazioni di jazzisti.

Una serata decisamente particolare quella che i Mi-Ro ci hanno regalato martedì sera al Blue Note di Milano, un quartetto di nuova formazione che unisce quattro generazioni di jazzisti, a partire da Giovanni Tommaso, che già negli anni settanta faceva la storia della musica con i Perigeo, per passare a Tiziano Tononi che nel 1978 incontra il percussionista americano Andrew Cyrille dando una svolta decisiva al suo percorso musicale. Walter Donatiello ha cominciato il suo percorso come poteva iniziare quello di un talentuoso giovane musicista americano, ha studiato al Berklee College e in seguito ha studiato a Parigi i sistemi naturali, un approccio musicale completamente diverso, un aspetto non più legato alle forme funzionali, agli accordi, ma legato alla derivazione naturale delle note. Il più giovane dei quattro Samuel Blaser, è semplicemente, nato per la musica, al suo attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Marc Ducret, Drew Gress e molti altri.

“Joan Miró, grande pittore catalano, fu definito dalla critica un surrealista. Il surrealismo, come movimento culturale e artistico d’avanguardia, nacque in Francia nel primo dopoguerra. Si opponeva al dominio della ragione come unico strumento conoscitivo e sosteneva l’importanza della dimensione irrazionale del sogno e dell’inconscio, dai quali emergeva la possibilità di nuovi mezzi espressivi. Nella musica, se non sbaglio, non credo esista un jazzista o tanto meno uno stile di jazz che abbia tratto ispirazione dal surrealismo. Se questo si puó anche interpretare in qualche modo come il tentativo di esprimersi al di fuori della realtá convenzionale, a noi , consapevoli della “mission impossible”, intriga molto l’idea di cercare un linguaggio jazzistico che possa essere definito surrealista. Utopia, presunzione, incosceinza? Niente di tutto questo, solo passione per la ricerca, l’unica vera medicina contro l’invecchiamento della creativitá. In ultimo, visto che l’idea di formare questo gruppo é nata da Walter Donatiello e Tiziano Tononi che abitano a Milano e da me che abito a Roma, l’asse MI-RO sembra proprio che ci conduca a Miró come nome del nostro quartetto, con buona pace del bravissimo Samuel Blaser che invece viene dalla Svizzera”. (Giovanni Tommaso)

Una serata davvero speciale in cui personalità mitiche del mondo del jazz sono scese dall’olimpo dei grandi per permettere a un pubblico decisamente eterogeneo di godere della loro vicinanza.

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