La recensione di ‘BE’ – Beady Eye

Cube Magazine ha ascoltato per voi il nuovo disco dei Beady Eye, 'BE' uscito il 10 Giugno scorso. Ecco cosa ne pensiamo.

Data di Uscita: 10 Giugno 2013
Etichetta: MBeady Eye Records / Columbia Records
Singoli: ‘Flick of Teh Finger’ / ‘Second Bite of The Apple’

Tornano nei negozi i Beady Eye, con il secondo lavoro in studio, intitolato semplicemente ‘BE‘. Per questo disco, il gruppo nato dalle ceneri dei compianti Oasis ha deciso di affidarsi a Dave Sitek, un producer di fama mondiale che ha lavorato con band veramente distanti per quanto concerne il sound. Una scelta azzardata, che però potrebbe rivelarsi perfetta, per una band che cerca di rivalersi e rivalutarsi rispetto al passato.
Perchè è indubbio che quello che cercano i fan è un ritorno alle origini, ma i Beady Eye con questo disco vogliono dimostrare di valere quanto – e forse più – degli Oasis, cercando il più possibile di cambiare direzione, creando un’identità propria. Se questo intento non era stato raggiunto con il primo disco ‘Different Gear, Still Speeding’, si può dire che con ‘BE‘ la band abbia fatto un passo in avanti, producendo ottime canzoni. Un album ben suonato e ben cantato, in cui Liam Gallagher ha fatto da autista, portando una nuova freschezza nei brani, che non si vedeva nemmeno nell’ultima era Oasis.

A partire dai singoli che ne hanno anticipato l’uscita, ‘Flick Of The Finger‘ e ‘Second Bite Of The Apple’, ricche di nuove intuizioni ed impreziosite da una sezione di fiati. Due canzoni che mostrano l’evoluzione di questa band, un ‘evoluzione che nemmeno gli Oasis sono riusciti a compiere (forse per i già presenti disagi interni o per timore?), fatto sta che questo nuovo disco suona davvero nuovo e diverso.
C’è davvero di tutto in questo album: dall’inno rock’n roll alla ballata acustica. Come per esempio ‘Don’t Brother Me’, pezzo che Liam ha dedicato al fratello Noel, una ballata che esprime tutti i sentimenti contrastanti che il rapporto amore-odio tra i due fratelli genera, alternando momenti di scherzosi alle accuse. ‘Face The Crowd’ sarà certamente uno dei pezzi che più si farà notare negli show dal vivo, mentre ‘Shine A Light‘ è sorprendentemente efficace, con quelle influenze che richiamano i suoni blues dei vecchi riff dei The Stooges, mescolati ai Beatles, con degli stacchi di pianoforte. Un’influenza dei fab four che si può sentire anche in ‘Soul Love‘.
Richiami dell’atmosfera hippy si trovano in ‘Iz Rite’, un pezzo che davvero avrei visto suonare ai vecchi Oasis, con un ritornello da cantare. ‘Ballroom Figured’ e ‘Start Anew’ sono due piacevoli tracce, ma se la pretesa della band è quella di sfidare loro stessi, non hanno centrato lo scopo.

Con questo nuovo album, si può dire, che è iniziata la rinascita dei Beady Eye, che finalmente cercano di staccarsi da quella tradizione british che da sempre ha caratterizzato le loro canzoni, e quelle degli Oasis prima di loro. La ricerca di questa nuova identità, nei suoni psichedelici ed in una nuova vena di songwriting, è comunque solo all’inizio, ma certo è che questa evoluzione tanto ricercata sta avvenendo.
Una buona prova, insomma, per Gallagher e soci, le cui doti tecniche non si discutono.

Tracklist:
1. ‘Flick of the Finger’
2. ‘Soul Love’
3. ‘Face the Crowd’
4. ‘Second Bite of the Apple’
5. ‘Soon Come Tomorrow’
6. ‘Iz Rite’
7. ‘I’m Just Saying’
8. ‘Don’t Brother Me’
9. ‘Shine a Light’
10. ‘Ballroom Figured’
11. ‘Start Anew’

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