La sesta conferenza mondiale di ‘Science for Peace’ punta sui giovani

Questa settimana a Milano si è svolta la sesta conferenza di 'Science For Peace' alla presenza di numerose personalità dell'ambito scientifico e socio-politico.

Si entra subito nel vivo dell’incontro, dopo il saluto istituzionale di Andrea Sironi (Rettore dell’università Bocconi) e Umberto Veronesi (Presidente di Science for Peace), Kathleen Kennedy Townsend (Vice Presidente Science for Peace) ci spiega con la passione che la contraddistingue del difficile cammino intrapreso qualche anno nella “rieducazione” affettiva dei bambini a cominciare dalla più tenera età, lavoro fondamentale per avere uomini del futuro che parlino un linguaggio non violento, condizione basilare quando l’obbiettivo è raggiungere la pace.
Kathleen Kennedy Townsend consegna a Murad Subay – giovanissimo Artista Yemenita – l’Art For Peace Award, per essere riuscito a creare un movimento artistico e pacifista di sensibilizzazione verso la politica, coinvolgendo un altissimo numero di persone appartenenti alla società civile in un paese afflitto dalla guerra da più di 50 anni. Murad Subay, giovane artista che malgrado abbia vissuto tutta la sua vita in un paese in guerra da sempre, ci ha dimostrato quanto l’arte possa mantenere viva la voglia di rinascita.

Si sono susseguiti nei due giorni di lavori, interventi diversi, guidati dalla passione, Shirin Ebadi Premio Nobel per la Pace 2003, squisitamente tecnici come quelli dei Professori intervenuti, Giulio Giorello (Professore ordinario di filosofia Università degli Studi di Milano), Rinnus Pennix (Professore di studi Etnici Università di Amsterdam) o più pragmatici come quello di Carlotta Sami (Portavoce UNHCR Sud Europa).
Sono stati affrontati temi importanti e apparentemente impossibili come ‘Sradicare la povertà estrema e la malnutrizione‘ o ‘Immigrazione come strumento di sviluppo’ e ancora ‘Riforma del sistema carcerario italiano: sanzioni sostitutive e attività risocializzanti’.
Un grande spiegamento di forze intellettuali, nell’evidente intenzione di fornire, alla nutrita folla di giovani studenti che riempivano l’aula magna, le nozioni tecniche attraverso numeri percentuali e statistiche, ma anche e soprattutto il messaggio del cuore attraverso le testimonianze più appassionate, perchè questi uomini e donne del futuro imparino da subito a fare scelte corrette per un corretto percorso di vita.
Ci sembra giusto citare qui di seguito almeno in parte, il pensiero del Professor Umberto Veronesi, Presidente di ,Science for Peace,:

“…La Sesta Conferenza mondiale di Science for Peace si apre quasi al termine di un anno difficile. L’escalation di violenza in Medio Oriente, la crisi in Ucraina, il dramma nell’Africa Occidentale danno ulteriore urgenza e significato a un confronto sui temi della pace, della distribuzione delle risorse e della giustizia.(…)
…oggi sappiamo al di là di ogni dubbio che la pace è un fattore di sviluppo economico. Le guerre favoriscono solo le industrie che producono le armi. La guerra, per quanto straordinariamente proficua per alcuni, non è mai un buon affare, lo dimostrano – per chi sa guardare alla storia – le vicende mediorientali, dal conflitto afghano fino all’Isis di oggi. La violenza chiama violenza, il dialogo è l’unica via di risoluzione dei conflitti. In Ucraina, in un modo o nell’altro, anche grazie alla diplomazia internazionale si è evitato un macello peggiore. Molti paesi europei stanno sperimentando con coraggio una via democratica per affrontare le istanze indipendentiste, pensiamo al referendum in Scozia e a quello che si prepara in Catalogna.(…)
Nessuna strategia potrà funzionare finchè ci saranno conflitti. Finchè ci sarà guerra le risorse non potranno essere distribuite con equità, le persone non potranno avere accesso a un’istruzione, a un lavoro, acqua e cibo sicuri e sufficienti, un rifugio per se e per la propria famiglia(…)”

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