Steve Vai prosegue il suo tour ‘The Story of Light’ al Vox di Nonantola (Mo)

Steve Vai è approdato con il suo tour 'The Story of Light' al Vox di Nonantola (Mo), ecco le immagini della serata.

Steve Vai, chitarrista polistrumentista, produttore discografico, nella sua incredibile carriera collaborato con il leggendario Frank Zappa, come chitarrista e ‘trascrittore’ delle complesse partiture di quel genio di Frank che parlava di lui come di un chitarrista diabolico ( “little italian virtuoso” ), eccelso nella tecnica e nel talento.

Steve vanta numerose importanti collaborazioni, David Lee Roth (ex-Van Halen), con gli Alcatrazz di Graham Bonnett , con i Whitesnake leggende del rock britannico, con John Petrucci, con Joe Satriani e con la Metropole Orchestra, da cui nel 2007 nasce un bellissimo doppio disco dal vivo intitolato ‘Sound Theories, Vols 1-2′ . Ha anche partecipato all’esecuzione della colonna sonora del film ‘Fantasmi da Marte’ di John Carpenter insieme agli Anthrax e a Buckethead. Nel 2002 ha accompagnato con la chitarra Nelly Furtado nell’esecuzione della canzone ‘I’m Like a Bird’ durante i Grammy Award. Ha partecipato al Greatest Hits di Eros Ramazzotti uscito nell’ottobre 2007.

Steve Vai classe 1960, nato a New York ma di origini italiane, con alle spalle una quantità di successi che è impossibile elencare qui ora, apprezzato come discografico e produttore sembra che trovi la sua maggior soddisfazione nel salire sul palco per coinvolgere il pubblico nelle sue acrobazie musicali.

Mercoledì sera al Vox a Nonantola (Mo), Steve ha lanciato il suo richiamo da dietro le quinte per uscire dopo alcuni minuti ed iniziare una performance tanto intensa da rendere impossibile trovare aggettivi che possano descriverla correttamente.
Rivolgendosi al pubblico dopo il primo pezzo ha detto:

“Siete pronti? Siete pronti per un concerto di sei ore? Bene! Avremo un concerto di sei ore, poi andrete a scopare e dopo andrete al lavoro…forse”.

Vai ha dato sfogo a tutta la sua abilità, cambiando una chitarra per ogni pezzo e suonando ogni chitarra in tutti i modi possibili, sembrava facesse l’amore con i suoi strumenti rovesciando sul pubblico una quantità incalcolabile di vibrazioni cariche di sensualità adrenalinica. Impossibile perdere anche una sola nota.

Non sono mancati anche piccoli momenti ‘teatrali’ , il batterista che sparisce ricomparendo con addosso un piccola batteria portatile completa di teschio fumante a lato, oppure lui stesso scompare per un attimo e ritorna con pastrano alla Dark Fender illuminato da luci fosforescenti, e via così sempre senza diminuire o abbassare nemmeno per un solo attimo la qualità e l’intensità della musica.
Un’esperienza da ripetere sicuramente.

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