Concerti

Carmen Souza al Blue Note di Milano con i suoi ritmi caldi

Gallery del concerto di Carmen Souza che ha presentato il suo album ‘Katchupada’ al Blu Note di Milano.

Carmen Souza é certamente una delle voci più interessanti della nuova generazione della cosiddetta world music. Nata a Lisbona da una famiglia capoverdiana di estrazione cristiana, la sua musica fonde in sé tanti generi musicali, dalla Morna, al Batuke, al Jazz, al Soul e oltre.

Carmen parte dalla forza delle proprie radici per scoprire frontiere sempre nuove. Il suo modo di cantare è una versione del tutto personale della verve di Billie Holiday, Nina Simone e Casara Evoria, tra melodie inusuali, umori esotici, africanismi e scat jazz, vibrati controllati e frasi dall’andamento imprevedibile.

Il suo ultimo album ‘Katchupada’ è stato il fulcro del concerto al Blue Note. Come l’omonimo piatto di Capoverde, che contiene una grande varietà di ingredienti e spezie, così eclettiche e sorprendenti sono la musica e la voce di Carmen Souza.

Oltre ai brani originali, firmati dalla stessa artista con musiche e arrangiamenti di Theo Pas’cal, spiccano cover di alcuni classici di Charlie Parker e Oscar Hammerstein III come ‘My favourite things’ e ‘Donna Lee’ a cui l’artista, riesce a dare un’impronta estremamente personale.

Una serata ricca di momenti intensi, una serata in cui Carmen Souza, alternando i diversi linguaggi con i quali è cresciuta, con la stessa facilità con cui alterna gli strumenti che suona ( chitarra – piano – rhodes e voce) ha offerto al pubblico del blue note una raffinata serata tra jazz e soul con momenti afro senza mai perdere la sua leggerezza.

Sul palco con Carmen, Theo Pascal (basso elettrico e contrabbasso) arrangiatore di una gran parte dei pezzi contenuti in ‘Katchupada’, Elias Kacomanolis (battereia e percussioni) e Ben Burrell (pianoforte), musicisti ricercati e appassionati, capaci di fondersi completamente e delicatamente con le sonorità che di brano in brano Carmen Suoza variava e modulava diversamente. Una serata terminata con una standing ovation che il pubblico ha voluto regalare agli artisti sull’ultimo brano.

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Pubblicato da
Cube Magazine