Marco Mengoni: testo e audio di Se Imparassimo, nuovo inedito

Scopri testo e audio di Se Imparassimo, nuovo inedito di Marco Mengoni incluso nel cofanetto uscito il 25 novembre 2016.

Tra le canzoni che compongono il nuovo album Marco Mengoni Live, cofanetto del cantautore uscito oggi 25 novembre 2016, ci sono sei inediti. Oltre al primo singolo Sai Che, che ha anticipato l’album, nella tracklist troviamo anche Se Imparassimo. La canzone non è mai stata pubblicata prima di ora e fa parte del progetto discografico di Marco Mengoni che raccoglie gli ultimi incredibili due anni, compresi i brani live degli album Parole In Circolo e Le Cose Che Non Ho. Di seguito testo e audio dell’inedito Se Imparassimo.

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Marco Mengoni: audio di Se Imparassimo

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Marco Mengoni: testo di Se Imparassimo

E lotto più veloce per stare fermo
La dieta per chi vuole vivere in eterno
E mille serrature per il tuo palazzo
Un’analista per non diventare pazzo
Lo yoga la tua spesa a fine settimana
E un cane che obbedisce solo al suo padrone
Gli addominali che sognavi alla televisione
Un punto di due secoli per una stanza
E venderesti l’anima per la vacanza
E fretta di arrivare non sapere dove
La vita uccide la tua vita e non lascia prove
E tu la faccia uguale ma cosi diversa
Che sei tornato
Ti chiedi se c’è posto per ricominciare
Sarebbe cosi facile
Se imparassimo
Che le parole non bastano
Che le occasioni si perdono
E non ritornano mai
Se capissimo
Perché silenzi ci chiudono
Perché gli idioti comandano
E ci ripetono di guardare non toccare
E sono stato polvere in balia del vento
Lasciando che la pioggia mi scavasse dentro
Tenuto come un ladro ha saccheggiato il cuore
La vita fugge fra le dita a non fa rumore
E mentre il sole sta per scivolare a fondo
E ti allontani sul sentiero di un ricordo
Sarebbe cosi facile
Se imparassimo
Che le parole non bastano
Che le occasioni si perdono
E non ritornano mai
Se capissimo
Che i silenzi ci chiudono
Perché gli idioti comandano
E ci ripetono di guardare non toccare
Prendimi le mani troppe vite da dimenticare
Che sono stato schiavo padrone e non allucinazione
E non ho mai avuto nessuna voglia di essere normale
Di ridere a comando e amare l’ombra del bastone
Se imparassimo
Che le parole non bastano
Che le occasioni si perdono
E non ritornano mai
Se capissimo
Che i silenzi ci chiudono
Perché gli idioti comandano
E ci ripetono di guardare non toccare
Prendimi le mani troppe vite da dimenticare
Che sono stato schiavo padrone e non allucinazione
E non ho mai avuto nessuna voglia di essere normale
Di ridere a comando e amare l’ombra del bastone
Perché che i silenzi ci chiudono
Perché gli idioti comandano
E ci ripetono di guardare non toccare

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