Categoria: MUSICA

Intervista a Floraleda Sacchi e Maristella Patuzzi: ‘Il nostro Piazzolla in Intimamente Tango’

Abbiamo incontrato l’arpista Floraleda Sacchi e la violinista Maristella Patuzzi, che ci hanno parlato del progetto 'Intimamente Tango'.

Dopo aver partecipato – lo scorso 13 Marzo – alla presentazione dell’album ‘Intimamente Tango’ alla Feltrinelli di Milano, Cube Magazine ha incontrato l’arpista Floraleda Sacchi e la violinista Maristella Patuzzi, che hanno dato vita a questo sodalizio con l’intento di rivisitare le composizioni di Astor Piazzola. Ma scopriamo di più su queste due musiciste e su come è nato questo interessante progetto..

Cube Magazine: Buongiorno Floraleda e Maristella, innanzitutto – domanda di rito – come è nata questa collaborazione?
Floraleda & Maristella: “Ci siamo trovate vincitrici in un concorso internazionale da bambine e ci eravamo già notate allora. Poi ci siamo ritrovate nel 2013 a Parma all’Auditorium Paganini, entrambe soliste per una registrazione accompagnate dalla Filarmonica Toscanini con musiche di Manuel de Sica. Ritrovandoci abbiamo deciso di suonare insieme, e siamo felici di averlo fatto”.

CM: In ‘Intimamente Tango’ le composizioni di Astor Piazzola rivivono di nuova vita, a metà tra tango e musica classica. Come vi è venuta quest’idea e come l’avete sviluppata?
F&M: “La musica di Piazzolla è stata forse troppo sfruttata, e spesso ridotta a banale canzonetta (lo stesso Piazzolla si lamentava di questa cosa). Incidere la sua musica oggi, dopo tutto questo, è una sfida e un rischio, specialmente se si cerca di trovare il proprio sound e ritornare all’essenza delle sue composizioni. La nostra chiave è stata la sincerità, l’intimità e il sentimento, anche nei brani più ritmici”.

CM: E’ stato difficile unire e far funzionare insieme le idee di entrambe?
F&M: “Per nulla, andiamo molto d’accordo musicalmente. L’amicizia e la sintonia rendono facile anche decidere come e cosa suonare, e ci divertiamo anche mentre lo facciamo”.

CM: Il primo singolo estratto dal disco è ‘Libertango’, per il quale avete pubblicato anche un video. Per quale motivo la vostra scelta è ricaduta su questo pezzo?
F&M: “Perché è un brano che tutti conoscono, bellissimo, incisivo e proprio perché si conosce l’originale di Piazzolla e molte altre versioni ci sembrava importante farlo sentire nella nostra versione e con il nostro suono”.

CM: C’è, nell’album, un brano a cui siete particolarmente legate? Perché?
F&M: “Sicuramente La Milonga del ángel – dove l’arpa Lyon&Healy di Floraleda ha mille sfumature – è il nostro preferito insieme a Escualo, che invece è il trionfo per lo Stradivari Ex Bello 1687 suonato da Maristella”.

CM: Con la pubblicazione di ‘Intimamente Tango’ immagino ci sia anche la volontà di avvicinare la gente comune alla musica classica, un genere che solitamente è considerato “d’elitè”. Pensate di essere riuscite in questo intento?
F&M: “Entrambe pensiamo che c’è buona musica e musica che riteniamo meno interessante e nella vita ascoltiamo di tutto, senza alcuna distinzione di genere. Dunque, non ci siamo poste la domanda. Poi, Piazzolla è come noi: un autore in cui si incontrano senza problema studi classici e un genere popolare con il tango. Se con il nostro disco possiamo coinvolgere persone da entrambi i generi non può che farci piacere. Come artiste ci interessa condividere la nostra musica con il pubblico più ampio possibile”.

CM: Quali sono i vostri progetti per il futuro più recente? Andrete in tour assieme?
F&M: “Con Intimamente Tango abbiamo appena terminato un tour nelle principali città italiane e a Parigi, in estate saremo in Italia, in autunno a Londra, Vienna, New York e Toronto, nel 2016 in Cina. Potete seguire i nostri progetti sul sito www.intimamentetango.com”.

CM: Invece nel futuro più a lungo termine, avete già dei progetti in mente, anche come soliste?
F&M: “Certamente, entrambe continuiamo le nostre carriere solistiche, come è sempre stato anche prima di iniziare a suonare insieme. Per questo potete seguirci sui nostri siti: www.floraleda.com e www.maristella-patuzzi.com”.

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Pubblicato da
Cube Magazine