MUSICA

Silenziosamente ci lascia Renato Sellani: il mondo del jazz sentirà la sua mancanza

Rendiamo omaggio a Renato Sellani con una gallery dedicata alla sua ultima apparizione pubblica lo scorso 23 ottobre alla Salumeria della Musica.

Ci ha lasciato un grande artista e musicista, Renato Sellani a cui vogliamo rendere omaggio ripercorrendo alcune delle tappe della sua carriera artistica.

Classe 1926, è stato uno dei pianisti più presenti nella storia del jazz italiano. Invitato dal suo amico Franco Cerri, Sellani è arrivato nel 1958 a Milano, che allora era il crocevia di tutti i più importanti jazzisti americani, dove conobbe Billie Holiday. In quegli anni ci fu anche l’incontro con Chet Backer che lo scelse come pianista per l’incisione dell’album ‘Chet Baker in Milan’ a cui seguì una tournée.

Renato ha scritto moltissime musiche per spettacoli teatrali, fra cui ‘Aspettando Godot’ di Samuel Beckett per il Piccolo Teatro di Milano e ‘Il signor Puntila e il suo servo Matti’ di Bertolt Brecht per lo Stabile di Torino; inoltre Tino Buazzelli l’ha voluto per molti  dei suoi spettacoli.

Durante la sua lunga carriera ha suonato con i più grandi artisti della scena musicale internazionale. A volte raccontava dei tempi in cui, nascosti nel bagaglio, i musicisti importavano illegalmente dall’America i vinili dei grandi jazzisti. Negli ultimi anni suonava con spesso Massimo Moriconi al contrabbasso (o al basso elettrico) e Stefano Bagnoli alla batteria presso la Salumeria della Musica, perchè a Renato piaceva suonare e anche sentirsi tra amici che lo facessero divertire, in modo da riuscire con loro a far divertire il pubblico.

Proprio alla Salumeria della Musica ha fatto la sua ultima uscita pubblica il 23 ottobre scorso: non c’era il suo solito trio, ma è stata una serata diversa. Musica, un pò di cabaret e jazz quanto basta. Ci ha raccontato ancora un pezzetto di vita, ha fatto da accompagnamento ad una poesia; ha chiamato sul palco Fabio Concato “costringendolo” a cantare un pezzo e ancora una volta ci ha regalato un momento di umanità  e di musica a livelli altissimi.

Tutti noi sapevamo che lo avremmo perso di lì a poco, ma la speranza che quel momento fosse un po’ più lontano era in fondo al cuore di ognuno di noi.

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Pubblicato da
Cube Magazine
Tag: jazz