Clementino a Sanremo 2017 con Ragazzi Fuori – testo

Clementino è in gara al Festival di Sanremo 2017 con il brano Ragazzi Fuori scritto con Marracash. Scopri il testo della canzone.

Clementino è in gara al 67° Festival di Sanremo con il brano Ragazzi Fuori. Si tratta della seconda partecipazione alla kermesse canora da parte del rapper napoletano che lo scorso anno ha presentato Quando Sono Lontano, con cui si è piazzato al settimo posto della classifica finale. Questa però sarà la terza volta in cui Clementino calca il palco dell’Ariston, infatti nel 2013 ha accompagnato gli Almamegretta durante la serata delle cover.

Clementino a Sanremo 2017 con Ragazzi Fuori

Ragazzi Fuori vede come autori del testo lo stesso Clementino (Clemente Maccaro) insieme a Marracash (Bartolo Fabio Rizzo), mentre la musica è stata composta da Shablo (Pablo Miguel Lombroni Capalbo) e Zef (Stefano Tognini). La canzone, come ha raccontato lo stesso rapper, parla di speranza e racconta alcuni aspetti della sua vita, il tutto rivolto alle nuove generazioni.

Il Festival di Sanremo 2017 si terrà dal 7 all’11 febbraio condotto dal direttore artistico Carlo Conti e Maria De Filippi. Saranno in gara 22 Campioni ce si sfideranno durante le cinque serate, di cui una dedicata alle Cover della musica italiana. Saranno invece 8 le Nuove Proposte che gareggeranno nella sezione dedicata agli artisti emergenti.

Clementino: testo di Ragazzi Fuori

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici “come stai” ti dico “come vuoi che stia”
Tutto si aggiusta via
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori

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