Il nuovo volto di Robert Downey Jr., protagonista della commedia ‘Chef’

Robert Downey Jr è il protagonista della nuova commedia di Jon Favreau, 'Chef', e si racconta in una nuova intervista ai media, parlando del suo passato.

Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson protagonisti di ‘Chef’

Ad oggi Robert Downey Jr. si può definire certamente una macchina da soldi se si da uno sguardo ai risultati dei suoi film al box office. Ma non è facile ricordarci che solamente qualche anno fa, l’attore americano sembrava essere stato dimenticato dall’industria cinematografica.

Molti di voi, infatti, forse non sanno che Robert Downey Jr. è attivo sulla scena dagli anni ’80, quando – giovanissimo – interpretò pellicole come ‘Ehi.. Ci Stai?‘ oppure ‘Al Di Là di Tutti i Limiti‘. A quei tempi la carriera dell’attore era agli albori, ma l’alone della droga era in agguato. Gli anni ’90 furono i più bui della sua vita, periodo in cui entrava ed usciva da galera e dai centri di disintossicazione.
Ma poi, fortunatamente, è arrivato ‘Iron Man‘. Un personaggio, quello di Tony Stark, in cui l’attore ha mixato arroganza, umorismo ed un filo di vulnerabilità, che ha dato a questo supereroe un aspetto moderno, che tutti hanno adorato. Poi è arrivato anche Sherlock Holmes, che lo ha consacrato. Ed infine, ‘The Avengers‘, che fu un vero successo al botteghino.

A Maggio gli spettatori americani potranno vederlo in una nuova veste, nella pellicola ‘Chef’ di Jon Favreau, che lo vedrà recitare al fianco di artisti del calibro di Scarlett Johansson, Sofia Vergara e Dustin Hoffman. Nella commedia Robert vestirà i panni di uno chef che viene licenziato dal prestigioso ristorante in cui lavora a Los Angeles; in risposta a questo avvenimento, l’uomo decide di trasferirsi a Miami per riavvicinarsi alla sua famiglia ed aprire un chiosco ambulante. A questo proposito, l’attore ha recentemente parlato delle sue tecniche recitative, e come sa rendere così personali i personaggi che interpreta:

“L’obiettivo è quello di creare una scena ben scritta, tanto che risulti come improvvisata. O anche proporre l’utilizzo in scena di alcuni oggetti che si trovano nella stanza e che non potevi sapere ci fossero state al momento della scrittura della sceneggiatura. Questo aiuta a rendere la situazione più reale, cerco solo di migliorare le cose. Non mi piace pretendere. Cerco di usare delle caratteristiche di me stesso e di tradurle per la situazione e per il personaggio che sto intepretando”.

Grandi risultati, che però arrivano dopo anni di duro sacrificio ed un lungo processo di riabilitazione:

“Devi sempre imparare ad aiutare te stesso, crescere ed assumere le tue responsabilità. Non è un processo semplice. Sono stato da un mucchio di psichiatri che mi hanno detto che non potevo farcela da solo, così mi sono circondato di belle persone che mi hanno aiutato a rimanere in salute e guardare oltre. Mia moglie Susan è il fulcro di questo processo. Voglio ringraziarla per aver saputo dare una svolta alla mia vita, in ogni senso..” 

Un ritorno in grande stile per Robert, che è consapevole del fatto che il suo passato lo perseguiterà per sempre, ma sa anche che può contare sul sostegno dei suoi cari:

“E’ un ritorno alla vita! Amo la metafora della fenice. Ho volato alto quando sono entrato a far parte del mondo del cinema, volevo lasciarne una traccia, ma poi sono precipitato ed ho bruciato, solo per poi rinascere di nuovo. E’ un classico. L’unica cosa che potrebbe rovinare le cose è il fatto che io possa crollare e bruciare di nuovo. Sono troppo orgoglioso della mia famiglia e di ciò che abbiamo fatto insieme, per permettere che questo accadesse”.

 

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