Intervista esclusiva a Jennifer Batten, storica chitarrista di Michael Jackson

Dopo la clinic di chitarra del 12 dicembre scorso, Cube Magazine ha intervistato in esclusiva Jennifer Batten.

Come vi avevamo raccontato con un reportage sulle pagine di Cube Magazine, il 12 dicembre è andata in scena la clinic di chitarra di Jennifer Batten, storica chitarrista de re del pop Michael Jackson. Dopo l’incontro l’artista ci ha concesso in esclusiva una brave intervista, ecco cosa ci ha raccontato!

D: Che cosa conosci ed ami dell’Italia?
Jennifer Batten: “Beh, l’ultima volta che sono venuta in Italia è stata nel 1987, in tour con Michael Jackson. L’Europa in generale mi piace, mentre in America, dove è tutto così nuovo, quasi tutti gli stati sono uguali, con gli stessi negozi.. invece la differenza per esempio tra Spagna, Italia, Germania è enorme, perché tutto è più antico! Gli stili architettonici sono completamente diversi, il cibo è diverso, anche se avete conquistato il mondo con la pasta! (ride, n.d.r.) E l’espresso! Ho scoperto il caffè italiano, e ora non potrò mai più bere quello americano, fa schifo! (ride ancora, n.d.r.)”

D: C’è stato o c’è qualche chitarrista che ti ha ispirato?
Jennifer Batten: “Molti chitarristi! Ho suonato con Nazareno Zacconi, con i suoi stili così diversi, e lo ascolto, mi ispira molto, o per esempio Preston Reed, che è un grande chitarrista acustico. In generale mi ispira chiunque metta in atto delle innovazioni, qualcosa di nuovo e fresco.”

D: Puoi annunciarci se ultimamente stai lavorando ad nuovi progetti discografici in studio?
Jennifer Batten: “No, per ora ho in programma molti progetti live differenti. Sto anche lavorando per i corsi online di chitarra su www.truefire.com, passo molto tempo a svilupparli e registrarli. La mia vita è estremamente piena! (ride, n.d.r.)”

D: Ultima domanda, quali sono state le tue emozioni quando per la prima volta sei salita sul palco con Michael Jackson ?
Jennifer Batten: “Semplicemente eccitazione. Avevo paura che sarei stata nervosa a suonare per 50.000 persone, ma una volta sul palco non ero nervosa per niente, ero solo eccitata, vedere tutte quelle persone pazze di lui, era davvero divertente! Conoscevano tutti i testi delle sue canzoni, le cantavano insieme… Inoltre in molti show c’erano dei sosia di Michael Jackson, erano davvero uguali a lui! Era divertente e surreale vederli.”

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