Shonda Rhimes: da Grey’s Anatomy al libro L’anno Del Si

Shonda Rhimes, produttrice delle più famose serie TV mondiali tra cui Grey's Anatomy, ha deciso di scrivere un libro sugli ultimi anni della sua vita.

Shonda Rhimes, produttrice delle più famose serie TV mondiali tra cui Grey’s Anatomy, ha deciso di scrivere un libro sugli ultimi anni della sua vita. Il titolo è L’anno Del Si (sottotitolo Non avere paura, vivi con gioia e diventa la tua persona) e racconta di come l’autrice abbia imparato a dire si a tutto ciò che la spaventa.

La regina delle serie televisive americane è l’incarnazione del sogno americano: una donna di 46 anni, di colore e fuori dai canoni di bellezza hollywoodiani, in grado di sbaragliare ogni concorrenza nel duro mondo patinato di Hollywood grazie alla forza delle sue idee e al duro lavoro. Una donna dal carattere forte che ha conciliato una carriera professionale di grande livello con la famiglia (che per inciso non presenta come fondamentale la figura maschile). Il successo di Shonda Rhimes sta anche nell’aver dato ampio spazio anche ad una vera e propria rivoluzione culturale e di immagine delle serie tv: i serial da lei prodotti hanno sempre un cast multietnico che rappresenta ogni etnia della società statunitense con donne protagoniste dalla forte personalità e spesso afroamericane.

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Shonda Rhimes e Shondaland, un successo garantito

Shondaland è il nome della casa di produzione fondata da Shonda Rhimes che si occupa della gran parte della produzione del “racconto seriale” made in Hollywood degli ultimi 10 anni. Con Shonda Rhimes i telefilm hanno visto una rivoluzione qualitativa important, non si tratta di produzioni di basso costo e poca qualità ma ci troviamo di fronte a produzioni sempre più raffinate e costose che hanno cambiato il modo di produrre le serie TV a livello mondiale.

Sono quattro i serial di enorme successo di casa Shonda: Grey’s Anatomy prima di tutti, poi lo spin-off Private Practice, Scandal e How to get away with murder (in italia Le regole del delitto perfetto), di cui tre vanno in onda nel canale televisivo americano Abc di proprietà Disney il giovedì sera per il celebre #TGIT. Gli introiti pubblicitari negli Stati Uniti si aggirano intorno ai 7.000.000 di dollari per ciascuna puntata.

Nonostante l’enorme successo, Rhimes Shonda è un personaggio particolarmente riservato, sono infatti rare le sue interviste e non appare quasi mai in pubblico. Unico spazio che ha concesso alla sua immagine con il giusto orgoglio è il logo della sua casa di produzione che appare alla fine di ogni puntate delle sue serie TV: il logo del cuore circondato da un ottovolante.

Shonda Rhimes – L’anno del si: Trama e recensione

Il libro racconta di come l’autrice abbia imparato a dire sì a ciò che ha sempre temuto. Si tratta di una specie di diario scritto con gli stessi toni che colorano i suoi personaggi. È evidente il richiamo ai monologhi fuori campo della dottoressa Meredith Gray e nel libro emerge il volto di una donna che nonostante il successo, il denaro, la sua casa di produzione, tre figlie (due adottate, una nata da madre surrogata) è una persona introversa, timida e in lotta con se stessa.

Il libro segue i cambiamenti psicologici dell’autrice nel momento che decide di dire una serie di si di cui ha sempre avuto paura: sono sì che la porteranno verso un cambiamento dell’atteggiamento nei confronti degli altri e del mondo. Dimagrire, affrontare i discorsi in pubblico o davanti alle telecamere, lasciare il fidanzato… insomma rivoluzionare la propria esistenza in positivo.

Il libro sarà sicuramente amato dagli appassionati delle sue serie ma è gradevole e piuttosto divertente e sarà apprezzato anche dai lettori che non seguono le sue produzioni televisive.

Quando ho creato la mia prima serie tv – scrive – ho fatto una cosa che consideravo normale: essendo il Ventunesimo secolo, mi sono adoperata affinché il mondo della fiction rispecchiasse il mondo di oggi. L’ho riempito di persone di tutti i colori, generi, estrazioni sociali e orientamenti sessuali. (…) Tutto questo, mi è stato detto e ridetto, è stato pionieristico e coraggioso. Spero che anche voi abbiate inarcato un sopracciglio, cari lettori. Perché dai, per favore.

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