Baby Boss: trama e recensione del nuovo film d’animazione al cinema

Arriva al cinema il nuovo divertente film d'animazione della DreamWorks

Il nuovo film d'animazione DreamWorks Baby Boss è al cinema da giovedì 20 aprile 2017. Scopri trama, recensione e trailer.

Esce al cinema da giovedì 20 aprile 2017 Baby Boss, il nuovo film d’animazione della DreamWorks diretto da Tom McGrath (regista della saga di Madagascar), che racconta attraverso gli occhi di un bambino di 7 anni cosa succede in una famiglia con l’arrivo di un fratellino. Baby Boss è ispirato al pluripremiato libro illustrato di Marla Frazee. La voce dell’esilarante del nuovo arrivato in famiglia è del mitico Alec Baldwin in originale. Il cast vocale è completato da Steve Buscemi, Jimmy Kimmel, Lisa Kudrow, Pattons Oswalt e Miles Bakshi. Nella versione italiana la voce di Baby Boss è del famoso doppiatore Massimo Rossi. Di seguito ecco trama, recensione e trailer.

Baby Boss: trama

Timothy Templeton è un bambino felice: ha sette anni e mezzo, i genitori lo adorano. È molto fantasioso e vive ogni situazione come un’eccitante avventura. Ma un giorno arriva in casa il nuovo fratellino in taxi, vestito di tutto punto in abiti eleganti e cravatta su misura, ventiquattrore alla mano e mocassini lucidi. La vita da figlio unico di Tim cambia radicalmente; ora il nuovo arrivato monopolizza le attenzioni e l’affetto dei genitori. Il nuovo arrivato non è soltanto molesto e rumoroso, come tutti i bambini, ma a Tim sembra un adulto in miniatura. I sospetti di Timothy sono fondati infatti il piccoletto è un agente infiltrato della Baby Corp e Baby Boss altri non è che una spia in missione segreta, e solo Tim potrà aiutarlo. I due piccoli soci saranno catapultati in un’avventura stravagante e, per riuscire a sventare un complotto ignobile, saranno coinvolti in una battaglia epica fra cuccioli e bambini.

Baby Boss: recensione

Baby Boss è un film con un’originale storia, stravagante e coraggiosa. Non è la solita buffa storia sui bambini, c’è qualcosa di più che ogni genitore può afferrare facilmente. Si accenna alla bassa natalità, alla scelta di avere animali domestici in casa invece dei figli, alla scelta di molti genitori di soddisfare ad ogni costo le inesauribili richieste di un bambino. La premessa narrativa è una vera idea geniale che si basa sul presupposto che in cielo esiste una associazione di neonati che gestisce il traffico mondiale di bambini. Alcuni neonati vanno nelle rispettive famiglie, altri hanno invece entrano a far parte dell’azienda come se fossero dei manager completamenti dediti al lavoro. Baby Boss occupa una posizione dirigenziale con una missione delicata. Il regista Tom McGrath conferma, dopo la trilogia di Madagascar, di essere completamente a suo agio con la commedia e ben costruisce la storia surreale di Baby Boss. BNellissime le battute ed i dialoghi tra Tim e il nuovo arrivato. Da segnalare l’ottimo lavoro dei doppiatori italiani che hanno reso i dialoghi irresistibilmente divertenti. Un leggero calo nel ritmo avviene quando le scene abbandonano la fantasia e la surreale narrazione per mostrare eventi e sentimenti che per gli spettatori adulti sono un dejà vu come quando i due fratelli si coalizzano per sconfiggere il nemico comune.

Baby Boss: trailer

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