Domani nei negozi ’12 (American Song Book)’ di Mina

Approda domani in tutti i negozi di dischi '12 (American Song Book)' di Mina, anticipato in radio dal classico evergreen 'Over The Rainbow'.

Dodici è un bel numero, simbolico e rituale. E’ il numero dell’anno di pubblicazione del disco, d’accordo, ma è anche il numero delle canzoni del disco che ‘12 (American Song Book)‘ si intitola e delle diverse copertine di Mauro Balletti e Gianni Ronco con le quali sarà disponibile la prima tiratura del Cd – copertine d’autore ispirate alla discografia jazz dagli anni ’30. E dodici è anche il numero “classico” delle canzoni contenute nei dischi quando ancora uscivano su vinile a 33 giri, con sei brani per facciata, e si chiamavano “album”.

Ecco, “album” è una definizione che si sposa perfettamente a questo lavoro: con il quale Mina inaugura una serie di “progetti” a tema, e per il quale ha scelto dodici canzoni americane da reinterpretare alla sua maniera. Le ha scelte, come suo solito, in assoluta libertà, a proprio insindacabile gusto, spaziando fra gli anni Trenta e gli anni Settanta (dal 1930 di ‘Just a gigolo’ al 1970 di ‘Fire and rain‘).

Altri interpreti, affrontando questo genere di repertorio, hanno legittimamente cercato di popolarizzarlo con versioni, diciamo così, “divulgative”. Mina ha scelto il rigore: ed ha cantato in studio, ma dal vivo, accompagnata da un trio jazz – Danilo Rea al pianoforte e al piano Fender, Massimo Moriconi al contrabbasso, Alfredo Golino alla batteria – di impeccabile professionalità; una formula, ancora una volta, classica, ampliata solo in un paio di occasioni (‘Love me tender’ e ‘Anyway, anywhere‘) dalla chitarra di Luca Meneghello. Gli archi scritti magistralmente da Gianni Ferrio, e diretti da Alvaro Piccioni, coloriscono da par loro quattro canzoni dell’album.
E  ‘12 (American Song Book)‘ risulta così un album di straordinaria coerenza e che, orgogliosamente, non fa sconti. Come ha scritto, in maniera del tutto condivisibile, Simone Molinari “…ogni ascolto si impreziosisce di una scoperta ulteriore, di un passaggio che non si era ascoltato con attenzione, di una sfumatura non còlta”.

Quel che più affascina, in ‘12 (American Song Book)‘ – e non si può dire che sorprenda, perché chi conosce Mina ormai non se ne stupisce più – è la disinvoltura sorridente, ma non irridente, con la quale la sua voce accarezza le melodie, senza mai strafare in stucchevoli esibizioni di tecnica vocale ma dando sempre la precisa sensazione di essere perfettamente a proprio agio, totalmente padrona della situazione; in due parole, incontestabilmente brava.

12 (American Song Book)‘ è il frutto dell’intelligenza, del talento e della passione di un’artista che prima di ogni altra cosa ama la musica e le canzoni, e che si è conquistata il diritto e il privilegio di infischiarsene delle mode, delle tendenze, del marketing, per essere sempre se stessa ma mai uguale a se stessa, sempre Mina: sia che canti Cole Porter sia che interpreti Kurt Weill, sia che omaggi l’Elvis Presley di ‘Love me tender’ sia che promuova a standard ‘Fire and rain’ di James Taylor, sia che scherzi con ‘Banana split for my baby’ di Louis Prima sia che si conceda la tenera malinconia natalizia di ‘Have yourself a merry little Christmas’ sia che si confronti con un ultra-evergreen come ‘Over the rainbow’, la prima canzone di questo disco ad essere proposta alla programmazione radiofonica.
Scrive ancora Molinari:

“Mina continua a mantenere fede all’impegno preso in quella lontana estate del 1978. Fatto di assoluta libertà, di fedeltà a se stessa, di autonomia nello scegliere cosa cantare e come farlo. In un mondo di replicanti, questo è quello che chiedo ad una numero uno”.

TRACKLIST:

1. SEPTEMBER SONG
2. BANANA SPLIT FOR MY BABY
3. EVERYTHING HAPPENS TO ME
4. FIRE AND RAIN
5. HAVE YOURSELF A MERRY LITTLE CHRISTMAS
6. I’LL BE SEEING YOU
7. I’M GLAD THERE IS YOU
8. I’VE GOT YOU UNDER MY SKIN
9. JUST A GIGOLO
10. LOVE ME TENDER
11. OVER THE RAINBOW
12. ANYTIME, ANYWHERE

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