I Red Hot Chili Peppers infiammano l’Heineken Jammin Festival!

Al via la prima edizione su suolo milanese dell'Heineken Jammin Festival che per la prima volta si trasferisce all'Arena Fiera di Rho-Pero con Noel Gallagher e Red Hot Chili Peppers.

Al via la prima edizione su suolo milanese dell’Heineken Jammin Festival che per la prima volta si trasferisce all’Arena Fiera di Rho-Pero. Una line-up di tutto rispetto che ieri sera ha ospitato sul suo palco alcuni dei rappresentanti della musica rock odierna: primi su tutti Noel Gallagher e Red Hot Chili Peppers.

Sotto il sole cocente la giornata è iniziata a suon di metal-core con la band inglese degli Enter Shikari che hanno proposto alcuni dei loro maggiori successi internazionali: ‘Mothership‘, ‘Arguing‘ e ‘With Thermometers’. A seguire il rapper Pitbull, che ha fatto ballare con i suoi successi ed il suo ritmo latino.

Subito dopo, è il turno di Noel Gallagher ed i suoi High Flying Birds, che vengono accolti dal loro pubblico con dei veri e propri cori da stadio in onore della sua squadra del cuore, il Manchester City, che dopo molto tempo ha vinto il campionato. Il cantautore inglese ha proposto diversi brani estratti dal suo album solista d’esordio ‘Noel Gallagher’s High Flying Birds’, che include successi radiofonici come ‘The Death of You and Me’, ‘If I Had a Gun’ e ‘AKA… What a Life!‘. Molti i fan che chiedevano alcuni dei pezzi degli Oasis, richiesta che Noel ha accontentato terminando la sua performance con ‘Don’t look back in anger’.

Ma i più attesi di questa prima giornata non possono che essere loro, gli headliner, i Red Hot Chili Peppers. O li odi, o li ami. Fatto sta che quando salgono su quel palco, l’energia esplode, nonostante magari non siano proprio perfetti nell’esecuzione. I peperoncini californiani affidano a ‘Monarchy of Roses’ il compito di aprire le danze, seguita a ruota dalla ritmata ‘Can’t Stop’, suonata egregiamente dal nuovo chitarrista Josh Klinghoffer che sembra aver trovato il suo posto nel gruppo già consolidato. Mattatore sul palco è sempre lui: Flea, che non smette di saltare e far ballare la sua chioma turchina. Nella set list la band ha alternato i brani contenuti nell’ultimo lavoro ‘I’m With You’ con i classici del loro repertorio: da ‘Scar Tissue’ a ‘Dani California’.
Gli schermi sul palco si colorano di un rosso intenso, è ora il momento di ‘The Adventures of Raindance Maggie’, ma il momento topico – complice anche il pubblico che la attendeva da tutto il concerto – è stata l’esecuzione di ‘Under The Bridge’, in cui la folla ha preso i telefoni ed ha creato una coerografia mozzafiato. Dopo una “finta” conclusione con ‘By The Way’, i Red Hot, incitati dal pubblico estasiato, sono tornati sul palco per suonare ancora:  ‘Fire’, ‘Meet me’ per concludere con l’esplosiva ‘Give it away’.
E per salutare il pubblico milanese, concludo con la citazione di Kiedis che ha fatto un vero e proprio elogio alla musica:

“Viva il rock, viva il jazz, viva l’hip hop viva la musica classica, viva tutta la musica, che è la voce di Dio. Sostenete la musica dal vivo”.

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