Intervista ai Finley: dal ‘Fumo e Cenere’ nascono ‘Fuoco e Fiamme’!

Cube Magazine ha avuto occasione di contattare i Finley, alla vigilia dell'uscita del loro nuovo album 'Fuoco e Fiamme'. Ecco com'è andata..

Cube Magazine ha avuto occasione di contattare i Finley, alla vigilia dell’uscita del loro nuovo album ‘Fuoco e Fiamme’. Ecco com’è andata..

Ciao Ragazzi,
innanzitutto vi faccio i complimenti per questo nuovo progetto discografico ‘Fuoco e Fiamme’, ma anche per la nuova avventura che avete intrapreso fondando la Gruppo Randa, la vostra etichetta indipendente.
Ma andiamo per gradi, l’album uscirà domani, 29 Maggio, ed è stato presentato dai singoli (con annesso videoclip) ‘Fuego’ e ‘Fuoco e Fiamme’.
1. Parlando appunto del primo singolo, ‘Fuego’, ascoltandola non si può non notare un ritorno alle vostre origini rock, ma con un approccio molto più maturo e più curato.. cosa vi ha portato a questa svolta?
Pedro: “Beh, ‘Fuego’ è uno dei pezzi più strong dell’album, se così lo possiamo definire. Manifesta una voglia di tornare a suonare, soprattutto dal vivo, ed è un pezzo che rispetto ad altri, dal punto di vista della lirica, si prende un po’ meno sul serio, vuole comunicare soprattutto energia ed aggregazione. Queste cose le abbiamo volute sottolineare nel video, girato insieme a Marco Lamanna e Omar Pedretti, che è anche il nostro manager. Con ‘Fuego’ abbiamo voluto dare una botta di vita incredibile per far capire che i Finley stanno tornando, anche se sinceramente non ce ne siamo mai andati perchè l’ultimo anno e mezzo è stato un anno davvero intenso, forse il più intenso da quando abbiamo intrapreso la nostra avventura”.

2. Il Videoclip di ‘Fuego’ è ispirato al personaggio Kowalsky del film ‘Vanishing Point (Punto Zero)’, come mai questa scelta?
Pedro: “Il video utilizza ‘Vanishing Point’ ma anche altri riferimenti cinematografici, che riprendono i concetti di libertà individuale, il fatto di non omologarsi al sistema e di trovare nelle proprie convinzioni, nella propria forza, la propria identità. Siamo molto appassionati di cinema ed abbiamo visto come questo film abbia dato inizio ad un genere, ripreso da tantissimi autori, come per esempio Tarantino, che per la nostra generazione è stato veramente influente sia dal punto di vista visivo, ma anche da quello storico. La figura di Kowalsky rappresenta un ideale di una generazione, che inserita nel contesto storico, – in un momento un cui l’America viveva un periodo difficile, caratterizzato un sistema in cui c’era molto rigore, molta rigidità – ed in quel momento Kowalsky rappresentava l’ideale di una rivoluzione, una rivoluzione pacifica”.

3. Parliamo ora del nuovo album, ‘Fuoco e Fiamme’ che uscirà tra qualche giorno. Cosa dobbiamo aspettarci da questo nuovo lavoro?
Pedro: “Ti potrei parlare per due ore e mezza di ‘Fuoco e Fiamme’, che sono delle parole che contengono un mondo, tutto quello che siamo noi Finley. Il titolo penso che rappresenti bene l’energia ed il messaggio che vogliamo inviare attraverso questo album. Il Fuoco è l’elemento che attraversa tutte le 13 canzoni del disco, in alcuni casi manifestandolo più chiaramente – si può trovare la parola fuoco nel titolo -, in altri casi invece non compare in superficie l’elemento del fuoco, ma le canzoni stesse al loro interno trasmettono grande forza, potenza e positività. ‘Fuoco e Fiamme’ è un disco su cui abbiamo scommesso tanto, che si fonda sul legame che abbiamo tra noi, che va oltre la passione per la musica, un legame che alimentiamo ogni giorno da 10 anni. Inoltre abbiamo deciso di allegare al disco un qualcosa che in Italia non è mai stato presentato. Si tratta della “rocking experience”, una sorta di esperimento, che permetterà a tutti coloro che acquisteranno la prima stampa di questo disco – sono 8.000 copie, a cui abbiamo allegato, appunto, questa “rocking experience” – di partecipare a delle particolari iniziative e di vivere i Finley a 360°, da un punto di vista diverso, azzarderei dall’interno. Chi acquisterà il disco avrà appunto questo pass numerato che gli permetterà di accedere a particolari esperienze, come per esempio dall’incontrare i Finley prima di un concerto, a partecipare ad un concerto direttamente sul palco, partecipare a contest per vincere dei gadget, etc”.

4. ‘Fuoco e Fiamme’ contiene nel suo titolo un simbolo di rinnovo, rigenerazione e della voglia di ricominciare. Ma, durante la vostra esperienza musicale, ci sono state situazioni che vi hanno fatto pensare di mollare tutto?
Pedro: “Questi ultimi due anni sono stati importanti perchè abbiamo imparato molte cose, come ti dicevo in questo periodo di tempo abbiamo preso in mano la nostra vita, decidendo di fondare la nostra etichetta indipendente e di curare ogni aspetto del nostro lavoro. Diversamente dai primi 3 dischi, in cui ci occupavamo esclusivamente della componente artistica, quindi penso sia normale che ci sia stata un po’ di paura nell’affrontare questa nuova esperienza da soli. Ma la paura si combatte affrontandola di petto, schiacciandola sotto i propri piedi. Io credo che l’unico modo per poter pubblicare un disco, questo disco, fosse quello di farlo da indipendenti in modo da arrivare in maniera più diretta alla gente. Tra l’altro all’interno del disco c’è un pezzo che parla di paura, che si intitola ‘Fantasmi’, in cui appunto cerchiamo di far capire che le paure possono essere accantonate, non sconfitte perchè comunque le paure rimangono, ma devono essere affrontate nella maniera giusta, forse anche riconoscendo di averne e parlandone tra di noi, delle paure che vedevamo prima di affrontare questa scelta. Il parlarne, lo scrivere anche una canzone, è stato un modo per esorcizzarle”.

5. Abbiamo potuto seguire la lavorazione di questo album attraverso il vostro canale Youtube, nell’ambito del progetto ‘Timeline’. Un’ottima trovata per mantenere l’attenzione verso la band, ma soprattutto per tenere i fan sempre aggiornati sul ‘work in progress’. Com’è stato avere le telecamere puntate su di voi per tutto il tempo? Vi ha messo pressione la cosa, o vi ha lasciati, come dire, indifferenti?
Dany: “In realtà quello che si vede dalla telecamera è quello che poi siamo nella normalità, siamo persone spontanee, non recitiamo assolutamente nessun tipo di parte, quindi alla fine questo non ci ha messo pressione, abbiamo semplicemente fatto quello che facciamo sempre, ci divertiamo quando c’è da divertirsi e siamo seri quando c’è da lavorare, e alla fine quello che viene ripreso è quello. Era semplicemente un modo per rimanere in contatto con chi ci segue, dato che oggi esiste internet che è il modo migliore per tenersi in contatto, anche quotidianamente, cercando di coinvolgere i fans nel nostro processo compositivo, prima con Timeline scritto, una sorta di diario scritto di nostro pugno, che successivamente abbiamo integrato con i video”.
Pedro: “Tra l’altro poi con il videodocumentario abbiamo anche cercato di presentare una nostra passione che è quella per i telefilm, le serie tv, cercando di trovare una formula interessante per raccontare quello che poi è stata la produzione del nostro disco, lasciando – come nelle serie tv – un finale in sospeso, che ti fa incazzare..” (Risate generali)

6. L’ingresso nella line-up di Ivan al basso ha certamente contribuito a questa vostra svolta. Ma come vi siete incontrati? E come avete capito che Ivan era, in un certo senso, “il vostro uomo”?
Ka: “Quando trovi la persona giusta di solito te ne accorgi subito, un po’ come succede quando un ragazzo incontra una ragazza, nel nostro caso è accaduto prendendo in mano gli strumenti e suonando insieme, ci siamo resi conto che era ricominciato tutto. Io, Pedro e Dany ci conosciamo da 15 anni ed anche Ivan lo conosciamo da molto tempo, ma solo prendendo il basso in mano e suonando tutti insieme ci siamo resi conto che avevamo ritrovato la nostra identità, che era ricominciato tutto. Non c’è stato nessun tipo di problema, è stata una cosa così naturale che non ce ne siamo nemmeno accorti, è come se suonassimo insieme da una vita”.

7. E tu Ivan, com’è stato dal tuo punto di vista, l’ingresso in una band già consolidata? E’ stato difficile inserirsi oppure è avvenuto tutto in maniera naturale?
Ivan: “Come diceva Ka, il mio inserimento è avvenuto in maniera del tutto naturale, e molto veloce. Vivendo con loro ogni giorno, come persone, loro sono veramente tre ragazzi molto speciali, mi hanno insegnato molto, sulla professionalità ma anche molte altre cose. Non ti nego che all’inizio un po’ di paura da parte mia c’era nel rapportarmi in un contesto già avviato da tanti anni ed in sostituzione, comunque di un membro storico. Alla fine però il loro modo di approcciarsi sempre molto disponibile e sempre aperti al dialogo ed alla collaborazione, unito all’affetto caloroso dei fan, mi ha portato a sentirmi in famiglia”.

8. In questi giorni siete molto occupati con la promozione del disco, ho visto che avete avuto diversi incontri nei vari store d’Italia. Com’è stata l’accoglienza da parte dei fan, dopo questi 2 anni di silenzio discografico? I fan, sono gli stessi che vi seguivano un tempo, che ora sono cresciuti insieme a voi?
Pedro: “Sicuramente come noi abbiamo avuto un evoluzione sia a livello di band, ma anche come persone, anche i fan sono cresciuti ed è cambiato il modo di rapportarsi con noi, ora quando ci incrociamo, le conversazioni che si hanno sono totalmente diverse. Prima, quando abbiamo iniziato con ‘Tutto è possibile’, l’età portava anche ad una sorta di idolatria, ad un eccessivo entusiasmo, ma questo è normale, adesso ovviamente crescendo anagraficamente parlando, abbiamo un rapporto molto più diretto, di conoscenza, quasi ‘tra amici’ ed è comunque bello reincontrare persone quando ti trovi in giro per l’Italia per suonare e magari non le vedevi da tantissimo tempo. Ti ricordi anche la prima volta in cui hanno approcciato, parli anche di altro oltre che la musica, perchè hai a che fare con delle persone che in ogni caso condividono i tuoi stessi valori, da sempre come band e come amici abbiamo trasmesso dei sani principi. Ieri per esempio abbiamo avuto l’ultimo giorno di prove prima dei concerti e sei fan scelti tramite un contest hanno potuto assistere, per vedere lo show che porteremo in giro per l’Italia quest’estate in anteprima. Per loro credo sia stata una bella esperienza, ma comunque è stata inedita anche per noi, soprattutto per il confronto che abbiamo avuto dopo lo spettacolo”.

9. A proposito di concerti, non avete ancora annunciato le date di un vero e proprio tour promozionale, ma presumo lo stiate già pianificando. Avete già idea di quando comincerà?
Pedro: “Con l’uscita del disco per prima cosa, vogliamo cercare di arrivare a tutti i fan, attraverso in ‘in store tour’ che passerà da Milano, Torino, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Palermo. Cercheremo di incontrare il maggior numero di fan per firmare la loro copia di ‘Fuoco e Fiamme’, successivamente, a fine giugno, inizierà il tour. La data inaugurale dovrebbe essere il 29 Giugno, poi proseguirà per tutto luglio. Non abbiamo ancora un calendario preciso, nel giro di tre settimane sarà pronto.”

10. ‘Gruppo Randa’ è il titolo di un vostro singolo contenuto nell’EP ‘Band at Work’, ma ora è anche il nome della vostra etichetta. Quali sono i motivi che vi hanno spinto ad intraprendere questo nuovo progetto, molto ambizioso, ma anche molto rischioso?
Pedro: “Come già detto, abbiamo deciso di gestire in totale autonomia tutta la produzione artistica, partendo dalla pre-produzione, fino a gestire totalmente il nostro management, ad occuparci a 360° del nostro progetto. Abbiamo un bellissimo ricordo della Emi, di Cecchetto, che ci hanno permesso di fare cose che prima non ci saremmo nemmeno immaginati di realizzare in così poco tempo e così giovani. D’altronde siamo in un Paese che ha un panorama musicale in cui domina il vecchio. La scelta dell’etichetta viene dal desiderio di gestire il tutto autonomamente, anche perchè vediamo il sistema delle Major non compatibile col nostro modo di lavorare e di far musica, per il mercato discografico c’è bisogno di tempi brevissimi, di realizzare un’idea che ci viene in mente subito. Il fatto di dover relazionarsi con molte più persone, già di per sè ti rallenta. La scintilla quando ti viene la devi alimentare, ed adesso costruendo e facendo parte attivamente del nostro staff, essendo noi stessi il nostro entourage, riusciamo ad alimentare da subito questa idea, farle prendere fuoco, realizzarla ed in poco tempo buttarla in pasto ai nostri fan. Così facendo, i tempi si sono accorciati, ed il disco ne ha guadagnato in valore. Abbiamo cercato di ridare valenza al singolo pezzo, mettendo noi stessi al 100%, curando attivamente il nostro progetto”.

11. Avete intenzione di produrre altre band?
Dany: “La Gruppo Randa, ovvero noi stessi, produce solamente i Finley e per il momento non abbiamo in progetto di aprire una casa discografica per produrre altri artisti”.
Pedro: “Nella casella mail di Gruppo Randa stanno iniziando ad arrivare delle mail, di giovani band che ci chiedono di visionare il materiale e questo mi fa sicuramente molto piacere, perchè credo che non sappiano a chi rivolgersi, soprattutto in questo periodo che il panorama musicale delle band è davvero difficile, a causa anche dei molti talent show e reality, che promuovono il cantante singolo. E’ bello vedere come i giovani ti prendano come punto di riferimento e vedano nella tua etichetta un modo per proporsi o farsi notare. In ogni caso quando avremo cinque minuti liberi, cercheremo di ascoltarci le demo”.

Un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura ed un ringraziamento particolare a Pedro, Dany, Ka ed Ivan che hanno risposto con grande gentilezza e disponibilità alle nostre domande.

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